In Francia sta facendo discutere l’idea di far indossare ad alcuni operai di una fabbrica una specie di collari per cani, un aggeggio che emetterà un suono se si viola in distanziamento sociale.
Questo strumento, che sembra più un collare che un badge, emette un suono da 85 decibel e potrebbe vibrare o illuminarsi se non si osserva la distanza di 2 metri. Sarebbe la società Essity, che conta circa 2.500 dipendenti, la prima che vorrà implementare questo strumento.
L’azienda, che produce fazzoletti, pannolini e igienizzanti per le mani, ha difeso la sua scelta dicendo che la sicurezza e la privacy dei dipendenti sarà garantita. Il collare non sarebbe utilizzato per individuare la posizione e non sarebbe attivo in mensa e nei bagni.
Secondo i responsabili dell’azienda il collare sarebbe utile a individuare le persone che sono state a contatto con un positivo in caso di focolaio.
Il sindacato dei lavorati ha invece bocciato subito l’iniziativa, paragonando lo strumento al collare dei cani che li inibisce ad abbaiare. “Finiranno nella spazzatura o rimarranno nelle loro scatole” ha garantito il sindacato.
Secondo il produttore dei collari, invece, prima o poi circa il 90% della forza lavoro generale francese ne avrà bisogno.
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