Giovani che cercano nuovi sbocchi professionali, pensionati che vogliono vivere con la ’minima’, famiglie che desiderano dare ai propri figli un’opportunità o piccoli imprenditori che cercano di allargare i loro orizzonti.
1. Australia
La nuova America è l’Australia, non c’è dubbio. Un continente tutto da conquistare, con una solida economia e stipendi medio-alti che consentono un buon tenore di vita. In Australia mancano ancora molte figure professionali, molti servizi che per noi sono ormai scontati, ma al contempo è un Paese moderno e all’avanguardia. C’è ancora spazio, insomma, per chi desidera lavorare o aprire un’attività (i ristoranti italiani sono sempre ben voluti). C’è spazio anche per chi vuole fuggire dall’Occidente per non fare nulla. Naturalmente l’inglese non deve essere un problema, a meno che non vogliate fare il lavapiatti.
2. Germania
Inutile ricordare che è il Paese con l’economia più solida d’Europa. Ma è anche un Paese che ha saputo offrire (e tuttora offre) molte opportunità ai giovani lasciando loro spazio all’intraprendenza. Berlino, in particolare, il cui costo della vita è piuttosto basso rispetto alle nostre città come Roma e Milano, attira migliaia di giovani ogni anno. Questa città ha saputo coniugare al meglio efficienza e ‘savoir vivre’: si lavora sì, ma poi trascorre il tempo libero tra pachi, birrerie, musei e quant’altro. Ed è così anche nelle altre città tedesche. Il Progetto Eures The job of my life aiuta i colloqui fra aziende tedesche e laureati italiani. Il problema più grande è parlare tedesco.
3. Qatar
Il Qatar ha preso il posto di Dubai che qualche anno fa sembrava l’Eldorado del lavoro. Tutti che lasciavano il loro posto fisso in cerca di nuove e incredibili opportunità. Anche qui c’è fame di figure professionali qualificate e le aziende sono disposte a pagarle oro. Al contrario di questo era accaduto a Dubai, però, il Qatar sembra avere un futuro economico più positivo e incoraggiante. I guadagni da lavoro indipendente non sono tassati. Si stanno già facendo i colloqui per i Mondiali del 2022 e di professioni se ne cercano molte. Doha è una città ultramoderna dove i divertimenti sono tanti, l’unico neo è il caldo e l’abbigliamento sempre consono a un Paese musulmano.
4. Thailandia
In tutte le classifiche dove si vive meglio (è detto ‘il Paese del sorriso’), la Thailandia offre spiagge favolose e un mare da sogno, clima caldo tutto l’anno (a parte il periodo delle piogge), ma anche una delle metropoli più attive al mondo: Bangkok. Nel Paese si vive con il minimo sindacale: 8-900 euro al mese. Una villetta costa intorno ai 300 euro mensili, si mangia con 4 euro e via di seguito. Sono molte le opportunità di lavoro per gli stranieri, specialmente nel settore turistico. Ma non si fa fatica neanche ad aprire un’attività propria. Se poi si è pensionati si sta davvero in un paradiso. Attenzione solo all’igiene e al sistema sanitario.
5. Polonia
Molti polacchi vengono in Italia a lavorare, quindi non è facile credere che anche là si possa vivere bene. L’economia della Polonia, invece, non sente la crisi grazie all’alto tasso di crescita e allo spirito di innovazione. Sono ben voluti i professionisti specializzati e la ‘flat tax’ ad aliquota fissa premia l’iniziativa imprenditoriale e semplifica la burocrazia. Tutti parlano inglese, quindi non è necessario conoscere benissimo la lingua. Il costo della vita è bassissimo e le città come Cracovia e Varsaviasono piene di vita.
6. Singapore
La troviamo al primo posto di molte classifiche mondiali: qualità della vita, sicurezza, pulizia ecc. La sua economia è lontana anni luce da quella degli altri Paesi del Sud Est Asiatico. E’ la meta ideale per chi è competitivo, per i secchioni e per chi ha molti titoli di studio. Questa Città-Stato non dorme mai e chi dorme, qui, non piglia pesci. L’unico problema è arrivare senza un lavoro: ci si può trasferire solo se chiamati da un’azienda che ha qui gli uffici. Iniziate a scorrere l’elenco delle società che hanno base a Singapore e contattatele. Tra club di polo, ristoranti stellati e piscine panoramiche qui si vive da nababbi.
7. Canada
Il Paese migliore quanto a qualità della vita, natura e accoglienza. Per certi versi anche meglio degli Stati Uniti, dato che qui esistono molte più opportunità di lavoro senza l’incubo della Green Card. Sono molti gli italiani che nell’ultimo secolo l’hanno scelto per viverci: la comunità conta ben un milione e mezzo di italo-canadesi. Toronto è una delle città più multietniche e moderne. Montreal è ricca di cultura. E’ il posto ideale dove fare crescere i propri figli. Per un accordo internazionale con l’Italia, vengono stipulati contratti di vacanza-lavoro (Esperienza Internazionale Canada) agli italiani sotto i 35 anni per sei mesi. Inoltre, lo Start-up Visa Programme aiuta ad avviare un’impresa. L’unico problema per gli italiani è il clima freddissimo.
8. Inghilterra
Londra si posiziona ancora prima in Europa tra le città dove ci si vuole trasferire dopo i 18 anni. Nonostante siano finiti gli anni degli yuppie e delle banche d’affari che assumevano tutti i neolaureati in Economia e commercio, ancora oggi le opportunità non mancano. Le figure più cercate sono nel campo medico, nelle suole e nei laboratori di ricerca. Cosmopolita, viva, divertente, trendy e con una vasta comunità italiana, ci si sente a casa propria senza gli aspetti negativi dell’Italia. I lati negativi: il costo della vita, specialmente per la casa e i divertimenti, e la lingua inglese che deve essere perfetta.
9. Norvegia
Tra i Paesi del Nord Europa dove si vive bene (meglio che in Italia comunque), la Norvegia si posiziona al top. Un’economia stabile, la richiesta di professionisti, la libertà d’impresa e gli stipendi alti fanno sì che sia al primo posto tra i Paesi più apprezzati dai cosiddetti ‘expat’ cioè coloro che sono espatriati all’estero, specialmente dalle donne. Inoltre, è uno dei Paesi più sicuri d’Europa e tra i più puliti. Il prezzo da pagare è il freddo e le mancanza di luce. Sapere l’inglese non basta, ci vuole anche un po’ di norvegese.
10. Panama
Ebbene sì, dall’anno 2000 sono stati molti gli italiani che sono andati a vivere a Panama. Il rilancio del Canale di Panama, che proprio nel 2014 compie cent’anni, sta spingendo tutta l’economia del Paese dell’America centrale. Anche il turismo lo ha rivalutato, dopo aver scoperto che la Capitale, con il suo centro storico coloniale, è splendida e che offre località di mare tropicali come l’arcipelago di San Blas. Il clima è ottimo, la gente è gioviale. Gli italiani possono ottenere la residenza e il permesso di lavoro facilmente, poche le tasse e la burocrazia. Tanta però la concorrenza. Perché in Italia no?
fonte :
http://siviaggia.it/viaggi/news/10-paesi-dove-trasferirsi-a-vivere/8873/
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