Sia in Germania come in Italia si aspettano le fatidiche 12 settimane prima di annunciare ad amici, parenti e datori di lavoro la propria gravidanza.
Lavorativamente parlando, la Germania e l’Italia godono di differenze sostanziali visto che, ad esempio, una volta portato al datore di lavoro il certificato medico dell’attestata gravidanza, inizia subito per le donne tedesche il programma di protezione delle madri il “Mutterschutz”. Da quel momento la donna appartiene ad una categoria protetta.
Secondo la procedura, si deve compilare un modulo che assicuri alla futura mamma delle condizioni lavorative non troppo pesanti e per far verificare tutto ciò, un impiegato dell’ufficio maternità andrà a far visita nel posto di lavoro della donna, assicurandosi che realmente venga svolta un’attività consona e abbastanza leggera.
Sei settimane prima del parto la donna è obbligata a smettere di lavorare e potrà rientrare solo dopo le 8 settimane successive al parto, ma attenzione, lo stipendio rimarrà lo stesso al 100%. Le mamme inoltre, possono starsene a casa per i primi 3 anni di vita del bambino, percependo il 67% del loro stipendio netto.
Il successivo programma di tutela della donna è chiamato Elternzeit. Per ottenere questi soldi, ci si deve recare in un ufficio chiamato Elterngeldstelle con un vari tipi di documenti tra cui le ultime 13 buste paga. L’Elternzeit viene dato per max 14 mensilità a famiglia. Praticamente, se è solo la mamma a stare a casa, può avere l’Elterngeld per max 12 mesi. Se invece sta a casa anche il papà, allora i mesi diventano 14 e si possono prendere un po’ a testa.
Al massimo l’importo massimo dell’assegno è 1800 euro al mese. Chi invece non lavora, ha comunque diritto ad ottenere un importo mensile di 300 euro al mese. Se poi, nella famiglia è presente un altro minore di età inferiore ai 3 anni, è previsto un piccolo bonus extra di 75 € mensili. Vorrei sottolineare che, mentre si beneficia l’Elternzeit si può lavorare per un massimo di 30 ore come freelancer, anche per altri datori di lavoro, ma il guadagno viene scalato dall’assegno che si percepisce mensilmente.
Il terzo anno di Elternzeit invece non è retribuito. Se si rimane a casa tre anni dal lavoro è certo comunque che la donna rientrando al lavoro, ritorni esattamente a lavorare nella stessa azienda prima della sua maternità; meno chiara invece sarà la sua posizione in ufficio visto che nel corso dei tre anni, l’azienda potrebbe aver apportato qualche modifica.
La paternità in Germania è riconosciuta quasi allo stesso livello della maternità mentre in Italia…..purtroppo non vengono riconosciuti diritti ai padri e se si, davvero molto poco.
A cura di Riccardo Palleschi
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