Esperienze: girovagando su internet si possono trovare delle storie bellissime, ricche di spunti e significati. Moltissime persone credono che uscire dal proprio Paese sia troppo difficile, in realtà facile ma non è ma neanche difficile nel 2018. Le informazioni ormai sui Paesi del mondo sono tanti, questo sito ne è la dimostrazione, dunque non si parte più alla cieca come una volta ma sempre più consapevoli.
Ho voluto racchiudere qui tre storie che ho trovato di italiani che hanno lasciato sui social e vorrei condividerle con voi al fine di dimostrarvi che è possibile avere successo, anche all’estero.
VIVERE IN MALESIA: INTERVISTA A FULVIO
Esperienze in Slovacchia:
“Da 3 anni vivo in Slovacchia dopo aver lasciato una azienda dove nonostante la laurea venivo mortificato ogni giorno con una gestione aziendale all´italiana cioé tipo ferriera degli anni 50.. Nonostante abbia combattuto contro un´educazione al lavoro difficile e criticabile, in Slovacchia ho trovato l´entusiasmo e la considerazione che i giovani laureati in Italia non conoscono piu´..potrei parlare di mille aspetti positivi riguardanti la mia esperienza attuale e non rimpiango l´Italia, un paese ormai in declino che mi lascia basito ogni volta che ritorno a trovare i parenti.”
Esperienze in Germania:
“Mi sono trasferita in Germania dall`America dove mi trovavo per studio per seguire mio marito di nazionalita´tedesca. Qui mi trovo molto bene e devo dire che la serieta´, la civilta´e le opportunita´di lavoro che esistono in Germania non mi fanno rimpiangere per nulla l´Italia. Nonostante al mio arrivo 7 anni fa non parlassi una parola di tedesco non ho avuto problemi ad inserirmi e a trovare lavoro dal momento che tutti parlano correntemente anche inglese. Sento spesso i miei connazionali parlare con molti pregiudizi di questo paese, ma in realta´ avremmo molto da imparare dal loro modo di fare e di essere.”
Esperienze in America:
“mi sono laureata in economia In Bocconi nel giugno 1994, ho passato subito l’esame per diventare Dottore Commercialista ma sapevo che rimanendo in Italia al massimo aspiravo ad un noioso studio associato. Ho mandato qualche (non tanti) curriculum e dopo pochi mesi sono stata assunta da una banca d’affari a Londra dove ho lavorato per cinque anni. La stessa banca mi ha poi chiesto di venire a New York dove vivo da undici anni. La banca ha sponsorizzato la “green card” che ho conseguito senza problemi, dal punto di vista della carriera, a 35 anni ero gia’ arrivata dove mai avrei pensato prima. E sto continuando con successo. Non ho nessuno motivo per tornare a vivere in Italia: tutte le mie amiche o colleghe che lo hanno fatto, a 40 anni o al primo figlio non avevano gia’ piu’ futuro professionale”
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