Trasferire denaro all’estero è spesso visto male, sia dallo Stato che dal senso comune. Anche se in realtà “io con i miei soldi ci faccio quello che voglio” (ed è giusto così) quindi non si capisce perché da una parte si santifica la libertà del capitale e personale e dall’altra invece ti fanno sentire in colpa quando investi o trasferisci i tuoi soldi all’estero. Trasferire denaro all’estero in alcuni casi è sì reato, ma solo quando viene generato illegalmente o per aggirare le tasse. Quindi sottolineiamo il fatto che se io ho ereditato una somma o semplicemente voglio portare tutti i miei soldi all’estero, aprendo un conto ad esempio in Svizzera, nessuno può impedirmelo. Ci sono però delle limitazioni sul denaro contante, vediamo quali:
E’ possibile spostare denaro semplicemente oltrepassando la frontiera col denaro fisico, ossia con la classica valigetta. Il problema è solo uno, ma è comunque grande: se la cifra da trasferire supera i 10.000 euro in contanti, va dichiarata. Nello specifico, va dichiarata all’Agenzia delle Dogane almeno un giorno prima rispetto alla data di partenza. Nella maggior parte dei casi, soprattutto se il capitale è ingente, vengono richieste informazioni aggiuntive, come lo scopo per cui si intende trasferire il denaro.
La dichiarazione può essere inoltrata telematicamente. Sul sito dell’ente è scaricabile il relativo modulo da compilare.
Per cifre sotto i 10.000 euro non è necessario avvertire le autorità. Se si sgarra, anche di un solo euro, le conseguenze sono pesanti. Si paga una tassa, e questa prevede il prelievo dal 10% al 30% della somma in eccedenza. Se l’eccedenza supera a sua volta i 10.000 euro, il prelievo sale e si pone nella forbice tra il 30% e il 50%.
Se si sceglie questa strada, i problemi saranno sicuramente minori. Innanzitutto, si eviterà la paura di portare con sé del denaro fisico, azione che comporta sempre ansia. In secondo luogo, non va dichiarato niente a nessuno. Anche perché il canale stesso – l’online – rende tacciabile il trasferimento. Insomma, lo spostamento, se telematico, si “dichiara” da solo.
E’ sufficiente agire come se si stesse realizzando un bonifico qualunque. Con l’unica differenza che il conto di destinazione è all’estero. Occorre però sapere come aprire un conto all’estero e, soprattutto, farlo.
E’ l’ultimo metodo a essere trattato ma con tutta probabilità è quello più diffuso. Spostare denaro all’estero è un’attività che, nonostante la semplicità delle procedure, è considerata molto complicata. Non stupisce dunque che i risparmiatori si affidino spesso a intermediari, come possono essere appunto le società specializzate. La più importante è la Western Union, ma sono famose anche Travelex Money Transfer o BancoPosta Money Gram.
Anche in questo caso entra in gioco una soglia, che però varia da società a società. In genere, per le piccole somme, l’intero processo di trasferimento – che si avvale dei canali telematici (anche dal tabacchi) offerti dalla società stessa – può essere realizzato in totale autonomia. Per le somme grandi è necessario avvalersi di un consulente della società che si è scelto e l’intera operazione risulta più macchinosa (ma è anche più sicura).
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