Le tasse sulla pensione in Italia si sa che è molto alta. Una delle più alte del mondo. Ma quali sono esattamente le aliquote che un pensionato paga in Italia ? La maggior parte delle pensioni paga un aliquota che va dal 23 al 27%. Ed è molto alta considerando che addirittura in alcuni Paese europei non è proprio tassata. Per questo molti pensionati italiani hanno deciso di trasferirsi all’estero: per avere più soldi di pensione !
Reddito imponibile | Aliquota | Irpef (lorda) |
---|---|---|
fino a 15.000 euro: | 23% | 23% del reddito |
da 15.001 a 28.000 euro: | 27% | 3.450 + 27% sulla parte oltre i 15.000 euro |
da 28.001 a 55.000 euro: | 38% | 6.960 + 38% sulla parte oltre i 28.000 euro |
da 55.001 a 75.000 euro: | 41% | 17.220 + 41% sulla parte oltre i 55.000 euro |
oltre 75.000 euro: | 43% | 25.420 + 43% sulla parte oltre i 75.000 euro |
Isole Canarie, Thailandia, Tunisia, Grecia e Portogallo, sono solo alcuni dei Paesi nei quali, ogni anno, molti dei pensionati italiani decidono di emigrare per trascorrere gli anni della pensione in totale relax, in un luogo dal clima mite e dalla tassazione più bassa,ed in alcuni casi senza pagarle le tasse. Queste agevolazioni sono frutto di accordi bilaterali tra l’Italia ed altri Paesi, convenzioni internazionali per evitare le doppie imposizioni. Il pensionato che risiede all’estero, dovrà richiedere all’INPS l’applicazione delle Convenzioni in vigore, così da ottenere la detassazione della pensione italiana, che verrà in tal caso tassata nel Paese di residenza. Dovrà presentare la domanda con il modulo scaricabile dal sito dell’INPS. Attualmente i paesi che hanno siglato questo accordo con l’Italia sono i seguenti:
Albania, Algeria, Arabia Saudita, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Azerbaijan, Bangladesh, Belgio, Bielorussia, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Cipro, Congo, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Croazia, Danimarca, Ecuador, Egitto, Emirati Arabi, Estonia, Etiopia, Federazione Russa, Filippine, Finlandia, Francia, Georgia, Ghana, Germania, Giappone, Giordania, Grecia, Hong Kong, India, Indonesia, Irlanda, Islanda, Israele, Ex Jugoslavia (Bosnia Herzegovina, Serbia e Montenegro), Kazakhistan, Kuwait, Lettonia, Libano, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malaysia, Malta, Marocco, Mauritius, Messico, Moldova, Mozambico, Norvegia, Nuova Zelanda, Oman, Paesi Bassi, Pakistan, Polonia, Portogallo, Qatar, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, San Marino, Senegal, Siria, Singapore, Slovenia, Spagna, Sri Lanka, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Tanzania, Thailandia, Trinidad, Tunisia, Turchia, Ucraina, Uganda, Ungheria, Ex Unione Sovietica (Kirghisistan, Tagikistan e Turkmenistan), Uzbekistan, Venezuela, Vietnam e Zambia.
Purtroppo questa è una grossa falla nel sistema italiano non ancora sanata. Hanno diritto alla defiscalizzazione solo i pensionati INPS, mentre per gli ex INPDAP non è possibile. La doppia tassazione è prevista in tutti quei Paesi per i quali non esiste un trattato per evitarle. In pratica, in questi casi, le imposte si pagano sia in Italia che nel Paese in cui si risiede. Fortunatamente si tratta di pochi Paesi. Quello che è indecente è che i pensionati Ex INPDAP possono avere la defiscalizzazione della pensione solo in 2 Paesi nel mondo: Tunisia e Senegal. Perché solo lì ?
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