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Svezia, il resoconto di un italiano a Stoccolma in tempo di Covid

Eccoci qui, arrivati al resoconto finale. Sono stato a Stoccolma 4 giorni in totale, vissuti intensamente dalla mattina alla sera. L’ho girata in lungo e largo e filmato ogni aspetto della vita quotidiana. Sono stato in un centro commerciale gigante come sono stato nella città vecchia e nei musei, la Svezia non ha paura del Covid.

 

In Svezia non sono mai state adottate le misure anti Covid che invece miliardi di persone nel mondo sono stati obbligati a seguire. Volente o nolente le persone di mezzo mondo si dovute adeguare, chi prima e chi dopo. Tra tutte le nazioni del mondo, però, ce n’è una che abbia lasciato quasi tutto come prima. Tranne l’aggregazione di più di 50 persone insieme non ha adottato altre misure restrittive. Il governo svedese ha dato delle raccomandazioni su come comportarsi ma mai nessuna imposizione. Questo per due motivi: il primo è perché l’epidemiologo del governo è contrario all’uso di strumenti come il lockdown e mascherine, il secondo perché la costituzione svedese vieta al governo di agire sulla libertà e sul corpo dei propri cittadini (senza la loro volontà). La Svezia, oltre ad essere un faro di democrazia per tutto il mondo, attualmente è diventata un faro di libertà per tutti coloro che si sentono oppressi dai rispettivi governi.

Il mio viaggio per le vie di Stoccolma è stato interessantissimo, oltre alla straordinaria bellezza della città si è notata la straordinaria tranquillità con la quale vive la gente. Sono stato anche dentro l’ospedale di Stoccolma, quello più grande. Non c’era nessuno, né al Pronto Soccorso in sala d’attesa né tra i reparti dell’ospedale.

In Svezia il numero dei contagiati è in aumento, ma sappiamo che la positività al virus senza sintomi non è un fattore preoccupante. Il numero degli asintomatici è intorno al 90% quindi c’è veramente poco di cui preoccuparsi, inoltre in Svezia non si muore quasi più. Il 28 e il 29 ottobre scorsi i decessi in tutta la Svezia sono stati ZERO! Dov’è quindi questa seconda ondata? Semplicemente non c’è. A Marzo il virus ha fatto paura a molti perché non sapevano come affrontarlo e i molti molti che ci sono stati in larga parti sono dovuti ad errori medici (senza colpa, semplicemente per ignoranza, perché non si conosceva il virus).

Il 6 novembre tornerò nuovamente, per un servizio più approfondito e non mancherò di farvi sapere com’è andata!

 

 

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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