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Partito senza lavoro a 54 anni per Tenerife. Ora ha una ditta e un dipendente

Massimo ha voluto raccontarci la sua esperienza di lavoro a Tenerife. A differenza di molte persone che si lamentano a lui è andata bene, nonostante non avesse particolari qualifiche professionali. In Italia era disoccupato ma a Tenerife è riuscito a rimettersi velocemente in gioco, con lo spirito di chi nella vita vuole vincere e non solo partecipare. Ma vi lascio direttamente alle sue parole:

LOS CRISTIANOS: DOVE NON PIOVE QUASI MAI

Intervista a Massimo l’aggiustatutto di Tenerife

“In Italia il mio lavoro era pressapoco lo stesso di ora, mi occupo di condizionamento, termoidraulica, elettricità e tecnica di macchinari in generale. Mio figlio si trasferì 2 anni prima di me e continuava a dirmi: “Papà vieni qua che per te il lavoro c’è, con quello che sai fare riuscirai a insediarti facilmente”. Così dopo che sono venuto a trovarlo per 15 giorni e resomi conto che effettivamente il lavoro era ben apprezzato qui, sono tornato in Italia e ne ho parlato con il resto della famiglia e amici. Mia moglie aveva paura, però io risposi: “Disoccupato qui, disoccupato a Tenerife, in Italia a 54 anni non troverò mai nulla. Mio figlio più piccolo disse vengo anche io almeno in due chi lavora prima aiuta l’altro, mentre la maggior parte di amici e parenti vedevano tutto nero. Mi dicevano: “Dove vai a 54 anni, arriva lui e spacca l’isola… farai il mantenuto dei tuoi figli”.

Beh siamo arrivati io e mio figlio e ci siamo messi subito in moto per cercare lavoro, ho fatto subito una scheda telefonica spagnola e i primi giorni li ho dedicati al NIE e pratiche burocratiche. Successivamente ho fatto stampare dei biglietti da visita dove esponevo le mie capacità nelle riparazioni, li ho cominciati a lasciare nei ristoranti e dopo una settimana ho avuto la prima chiamata. Da quel momento è stato tutto in salita.

Io non sconsiglio di trasferirsi, di lavoro ce n’è, non per quelli che vengono con la sicurezza di diventare ricchi ma per persone come me che vogliono vivere, cosa che in Italia ormai io sopravvivevo. I guadagni sono rapportati, una pecca gli appartamenti con gli affitti che sono lievitati. Però se si cerca un appartamento fuori mano e ci si sposta di 20/30 kilometri da los cristianos allora si trovano appartamenti a prezzi accessibili. Dividendoli poi con altri inquilini allora diventa quasi tutto un guadagno. Insomma, per farla breve, se uno vuole lavorare lo cerca e lo trova il lavoro, la domanda è alta ma a casa non te la porta nessuno.

Poi un’altra cosa importante è non venire all’arrembaggio, ma almeno farsi 15 giorni non di vacanza ma di avanscoperta chiedendo in giro. Capendo le zone e i lavori a cui si aspira, poi dopo si farà il piano di trasferimento. Una volta trasferiti dovete però darvi subito da fare, non si lavora subito per via di tante cose come la lingua ad esempio, bisogna però essere sempre motivati a cercare.

Il costo della vita è basso ma gli affitti sono elevati, i generi alimentari in base alle esigenze. Se vuoi la pasta di marca la paghi, parmigiano,pecorino li paghi, però se ti sposti su prodotti del posto i prezzi sono buoni. Le spese mediche sono come in Italia, una volta che hai il NIE verde ti spetta la mutua. Ci sono pro e contro come in tutte le cose, a mio avviso però i pro sono di più.

 

Dell’Italia che dire, cosa mi manca? Sinceramente niente, ora sono molto disgustato con tutta la sequenza della politica che si è avvicendata, partendo da mani pulite c’è stato il crollo totale. Per ora no, non ci penso assolutamente, forse più in là come vacanziere. Una cosa che mi manca qua è la neve per il divertimento.”

 

Grazie Massimo per aver condiviso la tua esperienza.

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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