Il fenomeno dell’emigrazione degli italiani ha origine sin dall’unificazione del Regno d’Italia dove i contadini, che erano poveri, partirono dal Veneto e dal Piemonte per cercare nuove possibilità di lavoro in altri Paesi più ricchi.
A partire dall’Ottobre del 1852, furono i Genovesi a partire con i primi transatlantici per le Americhe e così fecero altri italiani che spinti dal desiderio di vivere una vita migliore, si allontanarono dal loro paese d’origine a volte per anni e spesso c’era chi, non faceva più ritorno a casa.
Pensiamo un momento alle popolazioni di Paesi come l’Argentina, il Cile, l’Uruguay ed il Brasile che sono di origine Italiana. Soprattutto l’Argentina, Paese in cui circa la metà della popolazione ha origini italiane (circa 20 milioni!).
Il fenomeno dell’emigrazione è tutt’ora attivo, forse oggi come allora data la scarsità di lavoro nel nostro paese; oggi però, la maggior parte delle persone che vanno all’estero sono giovani con titoli di studio, mentre prima erano famiglie o giovani senza soldi alla ricerca di lavoro e di un po’ di fortuna.
La prima classifica si riferisce agli oriundi di origine italiana, cioè nati nel Paese sottostante e discendenti da precedenti e più antiche emigrazioni:
Secondo i dati dell’AIRE questi sono i Paesi in cui risiedono, attualmente, più cittadini italiani:
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