Il Canada non è un paese per mamme con figli 0-4 anni

Non è un paese per mamme…di bimbi dai 0 ai 4 anni, storia di una mamma italiana emigrata in Canada che racconta la sua esperienza:
Questa parte del Canada, la British Columbia, è senz’altro la provincia geograficamente e climaticamente più accogliente dello Stato.
Sotto moltissimi punti di vista il luogo ideale per metter su famiglia: spazi verdi, città sostenibili, molti luoghi organizzati per far passare ai bambini il loro il tempo libero e fare sport.



Ma c’è un “ma”. Un “ma” veramente grande che mi ha davvero sorpresa quando ne sono venuta a conoscenza, non me l’aspettavo da un Paese così civile. Qui NON esiste scuola pubblica per i bambini dai 0 ai 4 anni.
Non solo, ma le scuole private che presenti sono costosissime, si parla di 1700-1500 dollari (circa 1400-1200 euro) al mese per un bambino che vada 5 gg a settimana.

In Italia, quando i miei bambini andavano al Nido Comunale, io pagavo per due di loro, mensa compresa, circa 70 euro al mese. Sempre in Italia abbiamo provato anche la scuola privata, per esigenze lavorative mie e di mio marito, ma la retta per entrambi non si avvicinava neanche alla metà della cifra che qui chiedono per uno solo.
Questo cosa comporta? Innanzi tutto il fenomeno crescente delle “stay at home moms”, ovvero le donne che hanno bambini così piccoli lasciano il lavoro per dedicarsi a loro fino a quando, a 4 anni, non andranno al Kindergarten. Soprattutto quelle che di bimbi piccoli ne hanno due o tre (e qui è la maggioranza) difficilmente trovano conveniente lavorare per pagare due o tre rette così care a scuola, si tratterebbe di percepire uno stipendio davvero alto, cosa che pochi professionisti di un certo livello possono ottenere.
Alternativa alla scuola privata è prendere una baby-sitter. Ma anche in questo caso i costi sono pesanti. Per tenervi durante la giornata lavorativa due bambini tra i 2 e i 4 anni ho sentito chiedere oltre 2000 dollari (1700 euro circa) al mese.
Senza entrare nel merito delle scelte private di ognuna, penso sia sacrosanto il diritto di una donna ad essere sostenuta dalle istituzioni dall’inizio della vita di un bambino, come è in Italia. Se voglio stare a casa 4 anni, se posso fermarmi lavorativamente parlando o se non voglio o non posso, sono scelte personali.

Ma che io non possa a priori a meno di nonpossedere un reddito familiare alto…mi pare iniquo. Si favorisce e si apre un divario economico e sociale tra chi può e chi no.
Sono stata fortunata, quando siamo arrivati i miei bambini avevano già 5 anni, molte amiche però si scontrano e confrontano con la questione “nido/asilo” ogni giorno, ma pare non sia tra le priorità dell’amministrazione comunale né provinciale, le recenti elezioni in città lo hanno dimostrato.
Forse non sono una priorità nemmeno per le canadesi, così prolifiche nonostante l’assenza di supporto scolastico. Ma per noi mamme emigranti che siamo qui per lavorare, che non abbiamo nonni a disposizione a darci il cambio, che generalmente non veniamo qui cariche di denari… bèh questa della pre-school è una questione seria.
Alcune donne con bimbi mi domandano se consiglieri loro di trasferirsi a Vancouver. Non so cosa rispondere con onestà, se non fargli sapere che se verranno qui con un bambino molto piccolo a parte godere della fantastica qualità della vita canadese, dovranno tenersi pronte a stare a casa con lui o ad arrivare con un bel gruzzolo da spendere solo per mandarlo a scuola.

Quando si parla di istituzioni scolastiche in Canada i parallelismi con gli USA mostrano una somiglianza inquietante. Anche qui negli ultimi tempi l’istruzione di qualità, con le dovute eccezioni, è diventata sempre più appannaggio delle scuole private. Le rette per le elementary e per le high school sono generalmente più basse rispetto a quelle per i nidi (la concorrenza con le pubbliche tiene le cifre ad un livello di ragionevolezza) perciò molti genitori potendo scelgono queste private, che hanno programmi speciali di musica, arte, matematica, oratoria. Ci sono meno studenti, i professori li possono seguire con maggiore attenzione e, considerazione amara che sento dire sempre più spesso “l’ambiente è migliore”.

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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