Emigrare in Germania: vivere e lavorare da Berlino in giù

Intervista ad una ragazza emigrata in Germania:

Ricevo spesso mail di persone che sognano di emigrare in Germania alla ricerca di lavoro. Alcune stanno già concretamente progettando di trasferirsi, altre sono ancora incerte se partire o non partire e cercano informazioni e consigli da chi, la decisione, l’ha già presa. Tipo la sottoscritta.

Basandomi sulle storie che ascolto, e non sulle statistiche, le città tedesche più amate dagli italiani sembrano essere Berlino, Monaco di Baviera, Düsseldorf e Francoforte sul Meno.

 

Lavorare a Berlino

Volete andare tutti là. Lo capisco, figuriamoci, sono la prima che ci tornerebbe ad abitare domani mattina. Peccato che Berlino non sia il luogo migliore dove trovare lavoro, secondo me.
Non sono esagerazioni: la mia amata Berlino é sul serio, almeno un po’, la casa dell’hipster americano fancazzista che, tra un Chai Latte al Bateau-Ivre e una capatina domenicale a Mauerpark, vive tranquillamente col sostegno di mum and dad oltreoceano o grazie a qualche cospicua borsa di studio. E’ la città delle infinite comunità di spagnoli che quasi sempre continuano a uscire solo tra spagnoli, parlare spagnolo e bere (molto) spagnolo. E’ la città dei lavoretti, delle start-up e dei sogni che si realizzano a metà. A Berlino trovi facilmente solo come stagista o cameriere, credo. Gli affitti erano supereconomici, ora molto meno. Insomma: quando ho capito che mezzo mondo voleva andare a Berlino, io mi sono dovuta spostare ad Amburgo per non finire nel torbido mainstream (scherzo, dai).

Lavorare a Amburgo

Poiché gli Italiani sono presenti ad Amburgo in numero meno spaventoso, sono maggiori le possibilità lavorative per italofoni. Questa, se non altro, è la mia impressione e si basa unicamente su ciò che è capitato a me. Ecco invece, a mio avviso, i problemi da considerare se valuti la possibilità di trasferirti nella Libera Città Anseatica di Amburgo:
1) La difficoltà mostruosa a trovare casa;
2) Scordarsi per lunghi e lunghi mesi il concetto di “sole”;
3) La tradizionale freddezza di molti Tedeschi del Nord.

Lavorare a Monaco, Düsseldorf, Francoforte o in altre città della Germania

Quando mi viene da lamentarmi di Amburgo, devo ricordarmi che a Monaco gli affitti sono ancora piú cari. Tra i vantaggi di scegliere Monaco di Baviera ci sono però la vicinanza all’Italia, un aeroporto efficientissimo e un clima decisamente migliore rispetto alla Germania del Nord.  Io non scambierei troppo volentieri Amburgo con Monaco, ma sono gusti (e poi, mai dire mai).



 

Consigli per chi vuole lavorare in Germania

Sarò brutale, ma credo possa risultare utile. Se non parli il tedesco, sei tagliato fuori. L’inglese ti salva solo fino a un certo punto. Quanto al gesticolare, al “farsi capire” all’italiana… vi prego: nein.

Non sottovalutare la burocrazia tedesca e una serie di altre piccole e grandi graneche dovrai sobbarcarti, soprattutto all’inizio.

Ordine e puntualità. Detesto che esistano persone che confermano i peggiori stereotipi dell’Italiano scansafatiche, casinaro e inaffidabile. In Germania (ma dovrebbe valere un po’ ovunque, no?) bisogna mostrarsi efficienti, precisi e organizzati.

Cominciare dal basso, ma non troppo. Ovvero: okay il sogno americano, ma qui siamo in Germania. Citando i Tocotronic: “Wir sind hier nicht in Seattle, Dirk”. Lo confesso, rimango piuttosto scettica di fronte a chi mi dice “per cominciare penso di far così, lavoro un 6-8 mesi in pizzeria e intanto faccio girare il mio curriculum da ingegnere aerospaziale, vedrai che un giorno o l’altro lascio stare le pizze e mi prendono da Airbus”. Credo che la crisi economica in Italia ci abbia un po’ disorientati e abbia spinto molte persone a emigrare anche senza avere le idee troppo chiare. La Germania offre sicuramente delle possibilità, ma non èWunderland. Niente partenze improvvisate o dettate dalla delusione del momento, se non volete sprecare denaro ed energie.

Ho fatto tanti lavori diversi. Molti riconducibili al mio settore, alcuni no. A Berlino, non potrò mai dimenticare di aver risposto a un annuncio per “imbottitrice di panini” della filiale Back Factory di Rosenthalerplatz. Non ero convinta io per prima e sono felice che non mi abbiano presa a imbottire panini, perché sono potuta rientrare per un mese in Italia e ho pianificato molto meglio cosa volevo e come ottenerlo.

In generale, qualunque sia il lavoro, vale una regola, per me. Ricordarsi di avere una professionalità, dimostrarla e pretendere che venga riconosciuta. Lavorare con impegno, sì: è doveroso. Essere puramente sfruttati da chi pensa “intanto questa persona non troverebbe certo di meglio, in Italia”, no. Nein. Niemals.

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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