Vivere in Thailandia: Simone ci racconta la sua Bangkok

Tanti italiani hanno detto almeno una volta nella vita “vado a vivere in Thailandia“. Questa terra è vista come una meta economica e tropicale anche per chi vuole ritirarsi in pensione. Però è anche pieno di tantissimi giovani che, usciti dall’Italia, hanno preferito vivere in  Thailandia rispetto ad altre destinazioni. Abbiamo intervistato Simone, ci facciamo raccontare da lui il perché.

Vivere in Thailandia: intervista a Simone

1) Ciao Simone, grazie di aver accettato l’intervista, raccontaci un po’ delle tue origini…
Sono un ragazzo di 36 anni della provincia di Varese, stanco della solita routine del Nord Italia. Ho deciso di mollare tutto e partire alla ricerca di una vita nuova. Non mi mancava nulla nel mio paese: avevo un lavoro, una casa, una macchina, gli amici e una famiglia stupenda.
2) So che sei passato per la Thailandia diverse volte prima di fermarti definitivamente. Cosa ti ha fatto fermare?
Quando nel 2005 ho deciso di iniziare a viaggiare da solo e visitare altre nazioni per cercare qualche stimolo nuovo che mi rendesse più felice. Parto con un piccolo budget e un’iscrizione presso una scuola d’inglese alle Hawaii, dove mi fermo per 6 mesi, lavorando come cameriere saltuariamente. Avevo bisogno di migliorare il mio livello d’inglese. Finita questa esperienza riparto per stare negli Usa e cercare lavoro. Poi inizio a girare Venezuela, Colombia, Argentina. Faccio tappa in Asia, a Bangkok. Subito scatta una scintilla ed un desiderio di ritornare presto per scoprire meglio questo Paese.
Simone
3) So che all’inizio hai cercato lavoro per molto tempo prima di trovarlo, poi come hai fatto a mantenerti e vivere in Thailandia?
Mi fermo circa due anni in Italia, lavorando e mettendo via una somma di denaro che mi permetta di fare una lunga vacanza in Asia. Riparto con destinazione Thailandia e limitrofi. Ogni paese necessita il rispetto del visto di soggiorno e quindi decido, dopo la Thailandia, di visitare il Vietnam con biglietto di ritorno a Bangkok. Dopo un mese di permanenza mi sposto nelle Filippine e rientro a Bangkok dopo e cosi via visito quasi tutti gli stati Asiatici. Rientro in Italia nel marzo 2012 e lì sale la nostalgia dell’estero. In Italia non mi trovo, sembra di non avere feeling! Decido di tornare in Thailandia, a Bangkok e di fermarmi. Dopo varie avventure nella ricerca di un lavoro, trovo l’occasione di comprare una piccola pizzeria nel centro di Bangkok e subito mi scatta il piano per stabilirmi. Dopo qualche mese iniziano a chiedermi sempre più soldi mensili per tasse e alcune voci incomprensibili. La fortuna di frequentare una ragazza locale, chiedo delle spiegazioni e lei in poche parole mi dice: ti stanno rubando soldi mese dopo mese! Con questa ragazza ci fidanziamo e decidiamo di aprire una società di servizi per cittadini ed imprese, che aiuta onestamente e non ruba i soldi.
4) Come funziona la sanità in Thailandia? E quanto costa?
In tutta la Thailandia la sanità è cara, perché la maggior parte delle strutture sono a pagamento. Con una buona assicurazione sanitaria non si incombe in problemi per la parcella. Questo per quanto riguarda la cura ospedaliera (cioè qualcosa di grave o che necessita l’uso di macchinari per la diagnostica). Per quanto riguarda il servizio statale, le strutture sono buone.
5) Qual è il costo della vita a Bangkok?
Per il costo della vita la Thailandia veramente varia da Nord a Sud. Bangkok è la capitale e il porto/aeroporto principale per lo scambio di merci provenienti da tutto il mondo. Ciò la rende economica sulle merci di importazione e non. Esempio una bottiglia di vino italiano a Bangkok arriva anche a 20/25 €. La spesa in un normale supermercato 100 €, qui ho la macchina strapiena di sacchetti, stessi brand che trovi in Italia tipo: nivea crema, coca cola in lattina, gamberi mazzancolle e via dicendo. Andare a mangiare fuori in ristoranti Thailandesi in media per 2 persone, con 4 piatti diversi, 2 birre, totale 10/12 €.
Cibo venduto in strada o da gente che ha piccoli ristoranti in casa o nel cortile, partono da 1 € per un piatto di noodles!
6) Quali sono gli aspetti positivi e negativi di vivere in Thailandia in confronto all’Italia?
Aspetti positivi della mia vita qui sono: la libertà di vita dall’assenza di leggi che opprimono, il costo della vita, la facilità su molti punti della burocrazia locale, i servizi H24 365 giorni l’anno. Aspetti negativi direi: la lingua, il lavoro dipendente, la non curanza sull’inquinamento generale e la prostituzione.
7) Torneresti in Italia un giorno?
Tornerei in Italia un giorno? Bella questa domanda! La mia risposta su due piedi è no!
Grazie Simone per aver condiviso la tua esperienza con noi, ti auguro buona fortuna! A presto!
Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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