AGENZIA SERVIZI PER L'ESTERO

svezia

Vivere in Svezia: Intervista a Matteo un tecnico informatico

Svezia:un’economia solida e competitiva, trainata da aziende di grandezza mondiale come Ikea, H&M e Volvo, uno stato sociale tra i più sviluppati al mondo, parità dei diritti, tasso di corruzione bassissimo: tutto questo rende la Svezia, almeno nell’immaginario collettivo, meta prediletta di chi sogna un paese dove mettersi al riparo dalla crisi. Crisi che qui non ha mangiato milioni di posti di lavoro, ma che, è bene chiarire, non ha impedito al paese di attestarsi ad un livello di disoccupazione giovanile che sfiora il 24 per cento. Abbiamo cercato di capire che cosa significa vivere al Nord per un italiano, dai documenti che servono per entrare a far parte del sistema Svezia, a come affrontare la ricerca di un lavoro, impresa che, appunto, non si prospetta così semplice. Ecco l’intervista a Matteo, tecnico informatico, 32 anni, vive a Stoccolma ormai da sei.



Con il personnummer si è a tutti gli effetti parte del sistema Svezia. I contributi vengono pagati in base al reddito, e non sono bassi. In più, si ha diritto ad un medico di base ed assistenza sanitaria, pagando un ticket di 350 Corone svedesi (una cifra pari a circa 40,00 Euro). Ci sono corsi serali di lingua svedese gratuiti, gli SFI Course, che vanno bene se si vuole iniziare ad entrare nella lingua, ma che sono abbastanza limitati se la si vuole imparare a livello business, o comunque per lavorare. Se fai parte del sistema svedese e dovessi perdere il lavoro, lo Stato ti supporta con l’ottanta per cento del tuo ultimo salario.

Quali sono i settori dell’economia svedese che garantiscono un livello di occupazione alto, o comunque maggiore rispetto agli altri?

L’IT e la ricerca sono due dei settori più importanti dell’economia svedese, e quelli meno soggetti alla barriera linguistica. Devo ammettere che, nonostante l’inglese sia ufficialmente la seconda lingua, non è semplice trovare lavoro in Svezia. Certo, vale la pena dire che è un paese particolarmente sensibile alla parità dei diritti anche sul lavoro: qui è normale vedere donne che di mestiere fanno il muratore.

Qual è, invece, la tua professione e come sei riuscito a trovare lavoro?

Io sono un tecnico informatico, il mio titolo ora è “Senior Application Technician” e mi occupo di grosse infrastrutture dal punto di vista applicativo. Adesso lavoro per Kambi, un’azienda che fornisce servizi informatici a siti sportivi, prima lavoravo in una media agency. Entrambi i lavori li ho trovati online, tramite il portale Monster, che è probabilmente il più adatto per cercare opportunità nel campo dell’IT. Più in generale, conoscenze ed agenzie di head hunting sono i canali preferiti nel mercato del lavoro svedese.

Come sono i salari in rapporto al costo della vita che, nei paesi del Nord Europa, è piuttosto alto?

Il tenore di vita dipende ovviamente dall’ambito lavorativo ma come regola generale il salario medio basta a vivere autonomamente ed affittare un appartamento singolo, anche perché in Svezia a nessuno piace condividere i propri spazi.

È stato facile integrarsi con la popolazione svedese?

Gli svedesi sono molto riservati, e questo rappresenta forse una delle difficoltà maggiori nel riuscire ad integrarsi, dopo l’inverno buio. Non solo vivono da soli, ma raramente parlano con i vicini di casa, o con gli estranei in generale. Per farti un esempio, io da quattro anni vivo in una palazzina di dodici appartamenti e non ho mai conosciuto nemmeno le persone che vivono sul mio stesso pianerottolo. Non sembra… ma ha i suoi aspetti positivi!

 

FONTE

Scroll to Top