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Vivere in Egitto: racconto di una ragazza italiana

Vivere in Egitto: di seguito il racconto di un utente della rete che ha condiviso la sua esperienza di vita in Egitto. Ci auguriamo la possiate trovare utile e divertente:

L’Egitto in sé, come nazione, è splendido. Paesaggi fantastici, mare, deserto, sole, cielo azzurro. I 4 elementi tutti insieme in un unico luogo. La mattina al lavoro mi siedo 5 minuti a occhi chiusi sul pontile e non vi riesco a raccontare quanta energia mi arrivi dal mare, dalla terra, dal sole e dall’aria.

Premettendo che non sono una persona che non riesce a vivere fuori dall`Italia, anzi. Fondamentalmente mi adatto benissimo e trovo il lato positivo in tutto, o quasi, io vivrei ovunque in Egitto. Ho già visitato: Hurgada, che stra adoro, Marsa Alam, ElQuseir e Il Cairo. Io raccomanderei di vivere in Egitto.

Il problema nasce quando sei a contatto con gli egiziani (cosa che non si può evitare). Una barzelletta unica. Io passo le mie giornate ridendo. Davvero non so da che parte iniziare per spiegarvi cosa mi succede ogni giorno.

Lavorativamente parlando no comment, forse faccio prima. Qualsiasi piccolo intoppo qui diventa un grande problema che mobilita schiere di egiziani attorno al caso!
Avrei mille esempi; ogni giorno devo fare e rifare lo stesso lavoro burocratico su mille files diversi, quando basterebbe un unico file ben organizzato. Io lavoro per uno dei più grossi dive center a Shar. Sono da 20 anni sulla piazza, ma ancora non hanno pensato ad avere un software che gestisca i conti, prenotazioni etc. Faccio i conti a mano, prenotazioni a mano, cassa a mano.
I colleghi di lavoro (nella stretta cerchia che si crea attorno all`ambiente) sono comunque molto gentili e carini; si creano facilmente delle amicizie.

Il problema vero si crea quando vivi la vita di tutti i giorni, al di fuori del lavoro. Qui inizialmente la maggior parte di noi si sposta grazie ai taxi, auto private oppure i pulmini pubblici. L’auto privata è un bel servizio, ma costoso. Da scartare se non si è ricchi. Il taxi  che fatica! Prima di tutto sono tutti dei Schumacher senza patente. La maggior parte di loro ha trovato la patente nell’uovo di Pasqua. Corrono come dei pazzi! Ogni giorno ne tirano sotto uno, ma tutto questo è risolvibile chiedendo al taxista di andare piano. La frustrazione nasce dal continuo dover contrattare per ottenere un prezzo equo e non un prezzo da pazzi. Non commento gli interni delle macchine, perché questo dipende dai gusti. Odiosi invece e noiosi sono quando cercano di accalappiare il cliente. Sempre è un continuo richiamare l`attenzione a colpi di clacson! A volte mi capita che io sono da una parte della strada e sul lato opposto, il taxista frena, suona e continua, guardandomi, a chiedere se voglio il taxi!
I pulmini pubblici anche quelli sono eccezionali. Stracarichi all’inverosimile, a volte gente appesa fuori! Costano una stupidaggine, ma personalmente, li prendo solo quando vedo che sono semi vuoti. Anche questi corrono come dei pazzi, ma loro la patente l’hanno vinta alla lotteria.

Fare la spesa è un’impresa: se vai nei grandi supermarket, trovi di tutto e la spesa risulta facile; ma provate a far la spesa nel piccolo supermercato sotto casa! Non commento il fatto che devi sempre controllare il resto e che applicano il prezzo per i residenti e non per i turisti, ma questo a me succede quando sono una nuova cliente del posto. I ragazzi del supermercato sotto casa mia, sono veramente adorabili. Mai una parola storta, mai un resto sbagliato.

Non posso non parlare delle farmacie, soprattutto comparandole all’Italia, dove sono stati fatti scioperi su scioperi! Qui le farmacie sono ogni 50 mt. Quando hai dei problemi, vi entri, spieghi il sintomo al cosiddetto dottore seduto in panciolle e lui ti riempie di ogni genere di farmaco.

Ragazzi miei che bastonate sto dando alla vita qui, ma di cos’altro posso parlarvi: della carne appesa all’aria aperta e generosamente circondata dalle mosche affamate? Oppure meglio parlare di quando ho visto nel negozio che vende polli, correre dietro al pollo, per fargli la pelle? Oppure ancora più bello quando ho visto una persona scuotere un taxi e un altro con l’orecchio appoggiato al serbatoio aperto per capire quanto benzina era rimasta?

Nonostante tutto questo racconto che a molti darà l’impressione di essere contro gli egiziani, io qui ci sto benissimo! Forse grazie anche al mio compagno che non mi ha mai imposto di non uscire, di coprirmi con maniche lunghe o veli; nessuno mi ha mai messo le mani addosso, nessuno mi ha mai fregato, insultato o mancato di rispetto”.

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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