Vivere all’estero per molti è un sogno, qualcuno lo realizza, altri decidono alla fine di rimanere nel proprio paese. E’ indubbio che entrambe le scelte abbiano i propri vantaggi e svantaggi e il dibattito tra chi va e chi resta sembra eterno ed è inutile dire che non ci sono né vinti, né vincitori.
Il blog/magazine Elite Daily ha pubblicato in questi giorni l’articolo scritto da una ragazza che ha viaggiato parecchio, spostandosi negli anni in diverse parti del mondo e che ha deciso di vivere all’estero. L’autrice sostiene che la crescita personale raggiunta in questi soggiorni sia impareggiabile ma, allo stesso tempo, mette sull’altro piatto della bilancia cinque “effetti collaterali” che, secondo lei, nessun emigrante ammette e racconta.
1- Le persone che amate soffriranno
La scelta di trasferirsi riguarda essenzialmente la persona che decide di fare il passo ed è volta al bene della stessa, raramente di qualcun altro. Se si hanno dei familiari premurosi e altruisti, cercheranno di dissimulare la loro tristezza, dicendo che la felicità del loro figlio/fratello/nipote è anche la loro ma è naturale che l’allontanamento che stanno subendo non sarà facilissimo da affrontare.
2- Vi sentirete in colpa
Benché di questi tempi spostarsi sia diventato più facile e i mezzi più rapidi dimezzino le distanze, espatriando non sarà possibile rientrare ogni volta che lo si desidera. La telefonata di qualcuno che a casa non si è sentito bene, ad esempio, può dare pensieri, perché non si può verificare personalmente la serietà della situazione. Fare scelte, inoltre, diventa tanto necessario quanto difficile, come: tornare per la festa dei sessant’anni di papà o per il matrimonio della migliore amica?
3- Vi sentirete soli
Si può essere fortunati e conoscere persone piacevoli e simpatiche nel nuovo posto in cui si vive, ma costruire rapporti solidi e profondi richiede tempo. All’inizio non sarà facile trovarsi lontano dalla famiglia e circondati da conoscenti con i quali si condivide ancora ben poco.
4- Non vi sentirete più “inseriti”
Andare a vivere all’estero e conoscere nuovi luoghi e stili di vita spesso porta all’acquisizione di nuove abitudini, a cambiare le proprie convinzioni, a scoprire nuove passioni e obiettivi. Questo è certamente positivo dal punto di vista della formazione personale ma, allo stesso tempo, è una sorta di sradicamento dal passato quando non si è ancora costruito un proprio background nella nuova destinazione.
5- Perderete molti vecchi amici.
Per tutte le ragioni citate sopra, alcune amicizie andranno inevitabilmente perse. Questo perché qualcuno non capirà la vostra decisione di partire, perché potreste mancare ai grandi momenti della vita di amici con sui siete cresciuti e non tutti sapranno comprendere e perché crearsi un nuovo habitat potrebbe distogliere il focus da quello precedente.
A fine articolo l’autrice si pone l’annosa domanda: ne è valsa la pena? La risposta, benché ambigua, è realistica: assolutamente sì e assolutamente no. La vita è sempre e comunque una questione di scelte, ci saranno persone con il rimorso di essersene andate e altre con il rimpianto di essere rimaste o aver perso il famoso treno. Fortunatamente, però, anche molte soddisfatte della via intrapresa. La diversità insita in ognuno rende impossibile un consiglio univoco ed è proprio per questo che condividere esperienze è un utile spunto di riflessione da elaborare singolarmente.
Ora questo punto lo aggiungo io (Riccardo Palleschi):
6- Se sei romano rimani dove sei
Per quanto possano essere veri e realistici i punti sopraindicati c’è un particolare, che non tutti gli italiani sono uguali. Il senso di appartenenza di chi ha sempre vissuto in un paesino del nord Italia non sarà mai lo stesso di chi ad esempio è sempre vissuto a Roma, da generazioni. Il Romano, come lo sono io e qualche altro milione di persone in Italia, non si adatta ma bensì soffre anche ad uscire dal raccordo anulare. Quando mi dicevano, mi raccontavano delle loro bellissime esperienze all’estero ci credevo e ci speravo, perché ammettiamolo….Roma come l’Italia non è più quella di una volta. Però…..c’è un però….. il romano sta bene solo a casa sua, e quando esce da Roma o dall’Italia (è uguale) soffre e conta i giorni per tornare a casa. Sinceramente pensavo che fosse una leggenda…..ma la sto vivendo sulla mia pelle. Come dice una canzone di Giacomo Puccini…. Tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma….