Il social lending è il canale alternativo di credito che consente il prestito diretto tra privati,lasciando da parte banche e finanziarie. E’ nato nel 2005 nel Regno Unito.
E’ una forma di prestito è riconducibile ai prestiti personali non finalizzati, una delle tipologie più utilizzate di credito al consumo che, in quanto tali, non prevedono garanzie a protezione del prestatore contro il rischio di default. Con il social lending, chi presta denaro e chi lo riceve mediamente percepisce o paga una quota di interessi più favorevole rispetto a quella proposta dalle istituzioni finanziarie tradizionali. Ciò è possibile perché i costi di intermediazione sono ridotti, in quanto il prestatore e il richiedente (il contraente del prestito) vengono messi in relazione diretta e le aziende intermediarie, operando su web con servizi altamente automatizzati, hanno costi ridotti.
Ad ogni richiedente viene assegnato un rating, cioè un livello di affidabilità, interrogando le centrali rischi private, in modo del tutto simile a quanto fanno banche e finanziarie. Più il livello è scadente e più i tassi di interesse per i prestatori sono alti per compensare il rischio. Il prestito viene erogato dopo un’analisi della documentazione fornita dal richiedente a controprova di quanto dichiarato online. Al suo ammontare contribuiscono centinaia di prestatori, ognuno con una quota e un tasso specifico, ed è a tasso fisso, calcolato come media ponderata dei tassi richiesti dai singoli prestatori.
Il tutto avviene grazie all’intermediazione di istituti finanziari. I finanziamenti concessi vanno da 1.000 a 15.000 euro, a 24, 36 o 48 mesi. Come in banca, l’interesse ottenuto dipende dalla propria storia creditizia.Ma essendo strutture più leggere con meno costi (svolgendosi tutto tramite internet) hanno dei tassi di interesse che vanno dal 8.9% per i clienti non conosciuti fino al 6% per i clienti più precisi. Chi si iscrive per prestare invece, da 100 € a 50.000 euro, può scegliere su quale classe di credito investirli, in base al rendimento atteso.
Per ridurre i rischi il prestito viene erogato in parti uguali da 50 prestatori, le insolvenze sono pochissime quasi nulle, in quanto chi riceve i soldi in prestito sa che provengono da altri privati e non da banche in più hanno dei tassi di interessi molto più bassi rispetto ad una banca. L’insieme di questi aspetti sembra indurre i debitori ad essere più corretti.
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