Salvatore è uno chef siciliano con molta esperienza in giro per il mondo, ora si trova in Italia ma presto ripartirà per Stoccolma. Ho voluto intervistarlo perché è una persona determinata e capace, soprattutto perché vuole proteggere le nostre tradizioni e i nostri prodotti Made in Italy nel mondo. Ecco a voi l’intervista allo chef:
1) Ciao Salvatore, grazie per aver accettato l’intervista, raccontaci qualcosa delle tue origini…
Ciao Buongiorno.Sono nato a Palermo figlio di uno chef e di una infermiera ho anche un fratello chef che lavora a Chicago dal 1982 . Sono nato con la passione di cucinare dentro, amo cucinare e amo vedere la gente godere mangiando. Ho studiato in un istituto tecnico alberghiero di Stato a Palermo, da li ho cominciato a fare anche stagioni estive. Cominciai a lavorare con mio padre, lui all’epoca faceva lo chef in città del mare situato in sicilia occidentale in un paese che si chiama Terrasini. Posto gestito da Unipol assicurazioni con dirigenti da bologna, adesso questa meraviglia di villaggio è quasi fallita ha altre gestioni Siciliane comunque è un altra storia. Con mio padre mi trovai malissimo perché mi faceva fare dei turni di due servizi, uscivo ultimo rispetto agli altri e in più i lavori più duri erano solo x me perché voleva dare l’esempio agli altri che suo figlio non era privilegiato; mio papa comunista in pieno, siccome io ho carattere un giorno mi arrabbiai e gli dissi che me ne andavo e che un giorno sarei stato io a comandare e che sarei diventato più bravo di lui. Allora mi misi a cercare uno chef di fama, un anziano chef della cucina siciliana fatto cavaliere da Sandro Pertini. Era uno chef severo ma io ero deciso, ho fatto con lui 5 stagioni facendo ristorante e 4 matrimoni al giorno in una villa che si chiamava Paradiso difronte all’aeroporto di Palermo ho sputato sangue credimi ma mi sono fatto le ossa per pochi euro al mese.
2) So che hai lavorato in diversi posti nel mondo, perché ora sei tornato a Cefalù?
Ho girato parecchio il mondo perché ho in testa di fare cucina italiana seriamente con prodotti originali ho visto con i miei occhi tanti prodotti italiani negli scaffali di Mosca Miami Sidney Budapest Germania Francia Spagna taroccati falsi e nessuno fa niente la gente all’estero non sa cosa mangia e poi si parla solo di lasagne bolognese polpette pizza e pomodoro tovagliato a quadri e musica lirica noi non siamo questo noi siamo altro la gente deve assolutamente sapere. E poi infine ho visto locali italiani gestiti da stranieri, chef messicani latini che cucinano schifezze; il governo non tutela il nostro amato Paese: i nostri prodotti, ditte che chiudono per colpa dei prodotti falsi, bisogna fare qualcosa assolutamente. Ora sono a Cefalu per vincere una scommessa ho rialzato un locale fallito con terrazza sul mare ma ottobre vado via, vado a Stoccolma x fare vera cucina italiana; noi siamo i numeri uno su cibo, moda e auto e il paese x clima x posizione x cultura musica più bello del mondo siamo in mano a nessuno ma io non mi arrendo
3) A Ottobre andrai a lavorare a Stoccolma, come pensi ti troverai?
Mi troverò bene perché ho uno scopo: guadagnare tanto dando una mano alle piccole aziende italiane a portare prodotti doc cosi io faccio il mio lavoro bene e sono nello stesso tempo fiero di essere italiano all’estero, sperando che un giorno le cose cambino e ritornerò in italia e spero di morirci in questa bella terra mia.
4) Secondo te i giovani cuochi fanno bene ad andare all’estero? Ovvero è giusto che cerchino fortuna altrove?
I Giovani devono fare esperienza, devono partire devono crescere e devono cucinare i nostri prodotti sani e genuini e si devono fare pagare bene rilanciamo l italia il nostro cuore al mondo intero non c’è cibo migliore del nostro fidati anche a livello salutare vedi la cucina mediterranea.
Grazie per il tuo tempo Salvatore, buona fortuna e a presto!
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