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Regno Unito, Elena è veterinaria: ‘Se potessi tornerei domani, ma qui anche a 60 anni puoi cambiare lavoro’

Elena Pedretti ha deciso di trasferirsi ben 13 anni fa insieme al suo compagno. “Qui economicamente è tutto più semplice ed esiste la meritocrazia. In Italia, anche se hai talento e voglia di lavorarem ti segano le gambe”.

Regno Unito, la veterinaria Elena tornerebbe in Italia

Le cose che mancano all’estero sono però tante, “In Italia siamo molto esterofili, pensiamo che altrove sia tutto meglio. Con il tempo capisci che non è così” ha raccontato. E’ arrivata nel Regno Unito dopo aver vissuto in Italia un’odissea di problemiriguardo il suo lavoro, tagli alla ricerca e pubblicazioni firmate con il nome di altri. Elena ha ora 45 anni e lavora per una grande clinica veterinaria.

Ha studiato e vissuto a Parma, dove ha conosciuto il “baronismo” imperante: parenti, amici e favoritismi erano all’ordine del giorno. “I nostri ricercatori arrivano a posizioni molto elevate all’estero perché in Italia vengono formati benissimo, il problema viene dopo” afferma Elena.

A distanza di anni Elena trova che le università italiane siano più che valide, “troppi laureati per pochissimi posti di lavoro e 0 fondi alla ricerca”. Secondo una ricerca, infatti, l’Italia spende nella ricerca pubblica (CNR) appena il 1,33% del PIL, del quale solo il 40% viene dal governo, il resto da imprese ed enti europei.

Nonostante Elena si trovi bene all’estero si sente limitata: “Qui non puoi essere troppo diretta, a volte sembra che dobbiamo vendere farmaci invece che curare”. “Il cliente ha veramente sempre ragione” afferma, se potesse tornerebbe in Italia in un battito di ciglia ma le tasse e le basse prospettive la terrorizzano. Elena ha ora 45 anni, non è proprio più tanto giovane come lo era quando è partita, e in Italia si sa che le persone di mezza età hanno molte più difficoltà a trovare lavoro. Nel Regno Unito, invece, è possibile trovare un impiego a qualsiasi età. Dell’Italia le manca la qualità della vita, la socialità e fare due chiacchiere con il barista. “Gli inglesi di base sono diffidenti, i miei amici inglesi li conto sulle dita di una mano”.

Ai giovani raccomando sempre di fare un’esperienza all’estero, ma poi però spero anche che tornino a casa. “Se non salviamo noi l’Italia chi lo farà?”.

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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