Qatar: vivere e lavorare da italiano nel mezzo del Golfo Persico

Qatar, è un emirato del vicino oriente. Nel 1971 conquistò l’indipendenza dal Regno Unito. Una terra ricca di giacimenti di petrolio e gas. Per quanto riguarda l’approvvigionamento alimentare però deve fare affidamento quasi esclusivamente alle importazioni. Non ci sono corsi d’acqua e quindi per il consumo dell’acqua potabile viene utilizzato il metodo della desalinizzazione dell’acqua di mare. In questa terra desertica, ma decisamente ricca di oro, nero molti italiani hanno trovato un “posto al sole”. Ovvero sono stati assunti dalle diverse imprese e multinazionali con spesso stipendi da capogiro. Oggi ho voluto intervistare Claudio che ci vive da più di 3 anni, vediamo che ci racconta…

QATAR: INTERVISTA AD UN ITALIANO EMIGRATO

1)Ciao Claudio, innanzitutto grazie per aver accettato l’intervista. Raccontaci un po’ di te e da dove vieni…

Vengo da Torino città, ma di origine Veneta (bassa padana), ho quasi 44 anni e sono felicemente “quasi sposato” con la mia bellissima compagna che ho trovato qui in Doha.
Risiedo in Qatar da 3 anni ormai. Sono Geometra e in Italia ero capoufficio tecnico in uno studio di progettazione con 4 disegnatori da dirigere per progetti e gare d’appalto medio-piccole. Nel 2011 lo studio decide di mettere tutti a P.Iva e di ridurre ovviamente gli stipendi… quindi dopo 15 anni e a 38 anni suonati mi sono visto davanti a quel tunnel chiamato: precariato, che molto italiani hanno imboccato…
Al momento di decidere se imboccarlo o meno ho reagito cercando un altro posto di lavoro possibilmente all’estero e dicendo “no” al mio futuro schiavista. Venni contattato (stavo già cercando mentre lavoravo nel vecchio ufficio) per una missione di un anno in Algeria, dopodiché tornato in Italia e avendo assaporato l’ebbrezza di vedere posti nuovi, conoscere professionisti di altri paesi e con idee e culture differenti, decisi di lavorare su di me. Affinai il mio inglese (il cui livello al tempo era abbastanza basso) e costruii letteralmente il mio CV. Ci vollero 3 mesi per tutto questo (nel frattempo avevo trovato un breve lavoro per un progetto a Mosca da seguire a Torino così da potermi “mantenere” con ovviamente uno stipendio veramente basso per la posizione assegnatami, ma non me ne dolevo, visto che i miei progetti erano ben altri).
Appena finii il tutto iniziai a bussare alle porte del mondo del lavoro all’estero.
Dopo 6 mesi dal mio rientro dall’Algeria venni contattato per un lavoro qui in Qatar.
Ora sono BIM Manager con 26 disegnatori da gestire su un progetto multimilionario! Direi che in Italia una carriera e un posto di lavoro così me lo sarei sognato!

2)Sei un geometra di 43 anni, in Italia fino al 2011 andava tutto abbastanza bene, poi cosa è successo ?

Diciamo che non andava tutto proprio così bene, dopo il 2008 ovviamente la crisi ha colpito un po’ tutti. L’ufficio in cui lavoravo ha avuto un “lag” (ritardo) nell’essere colpito e ci sono voluti quindi un paio d’anni prima che vedessi i miei colleghi e subordinati venire trasformati in “liberi professionisti“. Ho messo le virgolette appunto perché non si tratta di libero professionista nel vero senso della parola, ma si tratta di trasformare il contratto di assunzione in P.Iva. Cosicché l’azienda non debba pagare più le tasse. E’ una cosa ormai di uso comune negli studi professionali in Italia, che però costringe il non libero professionista a lavorare per un solo cliente (il proprio studio) con una tariffa fissa.
Quindi nel 2010 mi ventilarono che anche io sarei potuto essere “trasformato” e di conseguenza mi misi a cercare. Difatti nel 2011 ricevetti anche io questa meravigliosa proposta che ovviamente rifiutai per una offerta di lavoro in Algeria.

3) Sei arrivato in Qatar e ti senti realizzato professionalmente, quindi non si sente la crisi ?

La crisi è arrivata anche qui. Come si dice: non è tutto oro quello che luccica. Gli stipendi da favola che si riuscivano a strappare sino a 3 anni fa, ora non vengono nemmeno più proposti ai Project Director. Senza contare che gli Indiani iniziano a farla da padrona, in quanto chiedono stipendi nettamente più bassi rispetto a noi Europei.
Inoltre la crisi petrolifera che sta subendo il Qatar ha nettamente ridotto il numero di cantieri aperti o messo “on hold” (in attesa) quelli di nuova apertura tipo Lo Sharq Crossing Bridge di Calatrava.
Gli USA hanno letteralmente affogato l’OPEC con il loro petrolio aumentando la loro produzione, costringendo quindi il Qatar a forti tagli e riduzione degli investimenti.
Fortunatamente dall’inizio dell’anno il petrolio ha, lentamente, iniziato a salire e il Qatar sta ricominciando a investire. Ormai hanno notato tutti che possono ottenere gli stessi risultati con minor costo, non credo gli stipendi si rialzeranno ai livelli precedenti.

4) Quali sono gli aspetti positivi e negativi in confronto all’Italia ?

In effetti questa è una domanda che quasi tutti noi Italiani qui in Qatar ci poniamo spesso. Perché siamo qui?
Partiamo dagli aspetti negativi.
Pur essendo anch’esso un paese di orientamento wahhabita non è così restrittivo come l’Arabia Saudita. Ahimè il Qatar risente molto della sua “gravità”, ecco perché non è come Dubai. Diciamo che è una via di mezzo. Le donne non musulmane hanno molte più libertà ad esempio, possono girare non coperte, possono guidare e indossare capi d’abbigliamento normali. Ovviamente per normale non intendo gonne corte o camicie smanicate o con scollature da capogiro; questo no, però è concesso quando si entra nella “movida”. Ma restiamo negli aspetti negativi per ora. Il traffico è estenuante, essendo un cantiere a cielo aperto le strade sono piene di mezzi da lavoro e camioncini che vengono guidati da persone che hanno trovato la patente nell’uovo di Pasqua. Gli uffici amministrativi seguono regolamenti e leggi alla lettera, quindi se ad esempio manca una sola virgola il tutto viene rigettato e ti tocca fare nuovamente ore di coda il giorno dopo, Oppure dopo ore nel traffico arrivi agli uffici che magari risultano chiusi senza alcun preavviso. A lungo termine il Paese può risultare noioso perché non ci sono molte cose da fare, se non si ha una certa “inventiva”. Si lavora mediamente 48 ore settimanali, quindi 6 giorni alla settimana.
Veniamo agli aspetti positivi.
La tranquillità di questo paese durante i giorni di riposo è assordante. Ci si riesce a ritirare in spiaggia o in piscina (molte delle torri o compound hanno la piscina e la palestra tra le amenities) e rilassarsi completamente, ristorando il corpo e la mente da una settimana stressante.
Ci sono moltissimi ristoranti tra cui scegliere per andare a cena la sera (e’ ormai quasi uno sport nazionale!), tra i quali diversi ristoranti Italiani veramente degni di nota.
Come precedentemente detto, esiste una movida notturna (seppur breve, visto che si ferma alle 2 del mattino per legge) dove finalmente ci si può vestire a livelli occidentali per la serata ed andare a cena a bersi un drink o a ballare, ma sono e solamente negli Hotel stellati, i quali hanno club e ristoranti che vendono alcoolici all’interno.
Non è una cosa da sottovalutare anche il fatto che sia consentito l’acquisto di alcoolici e maiale per uso prettamente personale e da consumarsi a casa propria, presso l’unico rivenditore autorizzato.
Delinquenza praticamente a livello zero, la polizia è molto dura e le leggi qui parlano abbastanza chiaro. Quindi la gente non fa stupidaggini di alcun tipo, inoltre tendenzialmente ognuno qui ha un lavoro e quindi non deve andare a rubare o truffare. Inoltre, se ti capita di perdere il portafogli sicuro lo ritroverai dove lo hai perso e con tutto il suo contenuto, a me è successo una volta, e una seconda mi sono corsi dietro per ridarmi il telefono.
La possibilità di stringere amicizie multiculturali trovo che sia l’aspetto più positivo di tutti.

5) Qual è il costo della vita ?

Il costo della vita è tendenzialmente molto più alto rispetto all’Italia e a molti altri Paesi. Un appartamento camera, cucina, bagno e soggiorno può variare moltissimo a seconda della zona e delle amenities. Si parla da 1000 fino a 3500 euro.
Per quanto riguarda il cibo si trova quasi tutto, anche se ovviamente moltissimi prodotti italiani (come anche i medicinali) non si riescono a trovare e quindi dobbiamo portarceli dall’Italia.
Dipende molto dal proprio stile di vita. Puoi mangiare a cena al Souq con meno di 8 Euro, come andare al ristorante stellato e arrivare a spenderne 200. I locali notturni negli Hotel possono chiedere fino a 250 Euro per una bottiglia di vodka al tavolo, oppure solo 15 Euro per un normale cocktail al banco. Meglio ancora andare a bersi qualcosa di analcolico a Katara per 5 Euro.
E’ tutto molto relativo, ho visto gente che riusciva a vivere degnamente con 1000 Euro al mese (ovviamente con alloggio e spese di trasporto pagati dall’azienda). A lungo termine ci si chiede se ne vale la pena di restare per più di uno/due anni per soli 1000 Euro.
Dopo un anno di vita diciamo che ci si riesce a “settare” capendo dove e come muoversi in maniera da arrivare a spendere sempre meno.
L’abbigliamento ha costi di quasi una volta e mezzo in più rispetto all’Italia, per i brand normalmente conosciuti, quindi attenzione se vostra moglie decidesse di andare a fare shopping!

6) So che la capitale, Doha, è molto popolata. Come si comportano con gli occidentali ? Le donne hanno delle limitazioni ?

Confermo, la capitale è molto popolata da ogni genere di etnia e a tutt’oggi non vi è stato nessun problema tra locali e occidentali.
Diciamo che per rendere meglio l’idea di come è il rapporto tra occidentali e locali, Doha può considerarsi come una versione più calma e meno sfarzosa di Dubai.
Molte volte mi è capitato di trovare locali, in particolar modo gli anziani, veramente educati e inaspettatamente all’avanguardia.
Le donne non hanno alcuna limitazione, come detto precedentemente possono fare qualsiasi cosa, guidare, bere, fumare in pubblico. L’abbigliamento nei luoghi pubblici deve ovviamente (vista la religione) mantenere una certa sobrietà, ma non è richiesto assolutamente di indossare l’abito tradizionale arabo. Inoltre come detto le donne possono vestirsi un po’ come gli pare quando vanno a cena o a ballare.

7) Come funziona la sanità e quanto costa ?

Non saprei dirtelo esattamente e precisamente in quanto ho una assicurazione sanitaria che copre quasi tutto. Questa in genere è stipulata dall’azienda per la quale si lavora.
Possiamo dire in generale che il sistema è similare a quello americano. D’altro canto esistono strutture pubbliche (che curano gratuitamente il degente) e private. La divisione dei sessi all’interno di dette strutture (come anche nelle scuole) è per legge.
Va inoltre segnalato che si possono trovare dottori e infermieri di ogni parte del mondo, quindi non possiamo pretendere di trovare il nostro classico dottore italiano per ogni cosa.

8) Cosa ti manca dell’Italia ?

Nulla va bene come risposta?
A parte gli scherzi, in generale, ogni tanto, mi trovo a desiderare i grandi spazi verdi o una passeggiata in campagna. Insomma la natura, il verde e le sane passeggiate che qui possono venire a mancare per diversi mesi dell’anno.

Grazie mille Claudio per il tempo che mi hai concesso, ti auguro di continuare con una strepitosa carriera e ricordati di portare sempre alta la nostra bandiera! A Presto!

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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