Pensioni di reversibilità: Con l’indicatore Isee possibili tagli ai nuovi assegni destinati a coniugi ed eredi in vita. Oltre 4 milioni di italiani sotto la soglia di povertà potrebbero beneficiare della manovra che penalizza invece chi ha ereditato beni.
Il Governo vuole far cassa sulla pelle delle vedove, andando a toccare anche la pensione di reversibilità.
L’Italia spende 24 miliardi di euro l’anno, 615 euro in media a testa, per garantire gli assegni mensili ai superstiti di pensionati o lavoratori defunti. Sono circa 3 milioni di italiani, soprattutto vedove.
ll taglio cui sta pensando il governo, per la verità, non è una novità (dal 1995 gli assegni di reversibilità hanno subito una riduzione che va dal 25 al 50 per cento se il reddito del titolare era particolarmente alto) e non colpirà tutti indiscriminatamente.
CHI SI SALVA
S salvano coloro che già sono titolari: la riforma riguarderà solo gli assegni futuri, stimati in circa 180 mila ogni anno.
Di questi, ovviamente, non saranno tagliati in toto, ma solo quelli dei richiedenti che hanno un reddito Isee troppo alto.
CHI E’ CHE RISCHIA MAGGIORMENTE
Chi rischia di più sono le donne giovani sposate con uomini molto più anziani. L’Istat ha calcolato circa 5.000 matrimoni misti l’anno tra italiani oltre i 65 anni con donne più giovani, spesso straniere, che magari lavorano e possono contare su uno stipendio. Le prime a essere colpite saranno loro.
Più problematica, invece, appare a molti osservatori la situazione di molte vedove, che oltre all’assegno pensionistico del marito, hanno ricevuto in eredità anche immobili e, magari, un gruzzoletto in banca.
In questi casi, il patrimonio ereditato potrebbe far sballare il calcolo dell’Isee, facendo perdere il diritto all’assegno di reversibilità.
Sono i casi delle casalinghe, che non hanno mai lavorato perché contavano sullo stipendio del marito, o delle donne che hanno lavorato per pochi anni o hanno fatto richiesta del part-time per seguire i figli: percepiscono oggi un reddito pensionistico molto basso, a volte inferiore anche all’assegno di povertà di 500 euro.
fonte :
http://www.panorama.it/economia/lavoro/pensioni-di-reversibilita-chi-perde-chi-guadagna-riforma/