Paradisi fiscali nel mondo ce ne sono diversi, nonostante siano diminuiti negli ultimi anni. I Paesi occidentali da una parte li combattono e dall’altra li sostengono e proteggono….anche perché la maggior parte sono tutte ex colonie e territori d’oltremare europei.
Molti di questi paradisi fiscali, o paesi in cui le finanze del governo sostengono la spesa pubblica autonomamente, senza chiedere risorse ai propri cittadini, sono famosi altri poco conosciuti:
Isole Cayman(tassazione pari a zero)
St Kitts and Nevis (tassazione pari a zero)
Emirati Arabi Uniti (aliquota pari al 14.8%)
Mauritius (tassazione pari a zero)
Arabia Saudita (tassazione pari a zero)
Antigua (tassazione pari a zero)
Maldive (tassazione pari a zero)
Barbuda (tassazione pari a zero)
Dubai (tassazione pari a zero)
Singapore (aliquota pari al 18.4%)
Macedonia (aliquota pari al 7,4%)
Kuwait (aliquota pari al 12,8%)
Bahrain (tassazione pari a zero)
Qatar (aliquota pari al 11,3%)
Georgia (aliquota pari al 16.4%)
Monaco (tassazione pari a zero)
Bahamas (aliquota pari al 15%)
Bermuda (tassazione pari a zero)
Vanuatu (aliquota pari al 12.5%)
Zambia (aliquota pari al 14,8%)
Turks & Caicos Islands (tassazione pari a zero)
Anguilla (tassazione pari a zero)
Andorra (aliquota sul reddito pari al 10%)
Per ottenere la nazionalità in molti di questi è necessario versare un contributo (non rimborsabile) di 250 mila dollari, oppure acquistare un bene immobiliare di un valore minimo di 400 mila dollari. Ad esempio alle Mauritius per ottenere la residenza basta comprare un immobile del valore di almeno 500 mila dollari.
Piccola curiosità: Un giovane politico libertario della Repubblica Ceca, membro del Partito Conservatore dei cittadini liberi, Vik Jedlicka, ha fondato Liberland, uno Stato di 7 chilometri quadrati a cavallo del Danubio, fra Serbia e Croazia. Secondo Jedlicka le richieste sarebbero già 300mila. Dichiarato Stato indipendente sul web, è il terzo Stato più piccolo al mondo, dopo il Vaticano e il Principato di Monaco, e intende accogliere al suo interno tutte le “persone oneste” che vogliono “prosperare senza essere oppresse dai governi con restrizioni e tasse inutili”. Insomma, un nuovo paradiso fiscale.
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