In Andalusia, a Marinaleda, esiste un paesino dove non c’è disoccupazione e la gente vive di quello che ricava dalla terra. Tutti hanno una casa e per averla pagano un anticipo di 15 euro.
Parliamo di Marinaleda e dei suoi fortunati 2.700 abitanti. A guidarli in una amministrazione responsabile e sociale del terriotrio è dal 1979 il sindaco Juan Manuel Sánchez Gordillo che favorendo l’occupazione di terreni abbandonati ha permesso a tutta la comunità di lavorare, produrre ed esportare prodotti agricoli grazie alla costituzione della Cooperativa Humar – Marinaleda SCA, creata dagli stessi lavoratori, ed allo sviluppo della distribuzione locale.
A Marinaleda si producono ed esportano (anche da noi in Italia) peperoni, carciofi, legumi e olio d’oliva.
La disoccupazione è allo 0% e tutti i lavoratori, indipendentemente da mansione e responsabilità percepiscono 47 euro al giorno per sei giorni alla settimana.
Il sistema di welfare di Marinaleda permette a tutti i cittadini di costruirsi una casa versando un anticipo di 15 euro, senza il bisogno di chiedere un mutuo o pagare interessi.
Basta mettere a disposizione la propria forza lavoro, al terreno e al progetto ci pensa il comune, mentre il prestito lo fa il governo andaluso, a tasso zero. La quota da versare mese per mese per pagare il debito la decide un’assemblea di cittadini autocostruttori e si aggira intorno alla cifra iniziale, perché quello che si paga sono semplicemente i materiali di costruzione.
Il welfare di Marinaleda offre servizi ben organizzati e a bassissimo costo, tra questi l’asilo a 12 euro al mese e la piscina a 3 euro per tutta l’estate. Alla pulizia del paese si dedica la popolazione nelle cosiddette “domeniche rosse”.