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Italiani all’estero: le 10 cose da fare e da non fare

Italiani all’estero: di seguito sono riassunti 10 punti da fare e da non fare quando si va all’estero. E’ bene tenerli a mente, possono essere davvero utili !

Le 10 cose da fare all’estero



  1. Imparare bene la lingua locale.  Affidarsi alla vostra famosa gestualità e comunicatività è utile per rompere il ghiaccio e non bloccarsi per la paura di sbagliare, ma bisogna imparare a parlare senza sembrare SuperMario.
  2. Controllare il tono della voce: siamo gente allegra, che si emoziona facilmente e questo piace e ci dà una marcia in più.  Ma probabilmente se questa energia la esprimiamo gridando troppo, anche se inavvertitamente, non faremo per niente bella figura in Nord Europa o in un Paese Anglosassone.
  3. Controllate la gestualità: come già menzionato, i nostri gesti sono molteplici, unici ed accattivanti, ma agitare troppo le mani davanti ad un interlocutore è spesso considerato cattiva educazione.
  4. Tenete le distanze almeno inizialmente: siamo anche gente affettuosa, amiamo e cerchiamo il contatto fisico, parliamo guardando dritto negli occhi a distanze molto ravvicinate e spesso tocchiamo le braccia e le spalle dell’interlocutore… tutte cose che a molti altri popoli possono dare fastidio.
  5. Mantenete un leggero accento: ok, questo è lecito farlo per sembrare più interessanti in caso di conquiste amorose ed anche per dimostrare che siete sicuri di voi stessi nonchè orgogliosi delle vostre radici. Ovviamente mantenere un leggero accento non significa parlare come il sopra citato SuperMario (se avete dubbi su come gli stranieri percepiscono l’accento italiano cliccate qui).
  6. Continuate ad essere allegri, aperti e socievoli anche se magari vivete in un luogo in cui la gente è abbastanza chiusa e fredda: l’atteggiamento positivo e socievole tiene aperte sempre migliori possibilità e, sempre senza esagerare, una buona dose di buon umore diventa parte del carisma personale.
  7. Imparate a rispettare i cartelli stradali: se un semaforo è rosso, anche se pedonale, non si passa; se c’è uno stop ci si ferma. La nostra educazione stradale è riconosciuta in tutto il mondo e le città italiane vengono percepite come metropoli asiatiche per quanto riguarda il traffico (ed è vero!). La guida sportiva in città esiste solo nei film d’azione.
  8. Mantenete sempre buon gusto nel vestire, essere eleganti senza mai esagerare (a meno che il vostro abbigliamento non sia il vostro modo principale per esprimere la vostra personalità). Vestirsi bene identifica i veri italiani all’estero agli occhi degli stranieri; ovviamente non bisogna strafare con l’eleganza, nè con i capi stile vintage, nè tanto meno andare in giro tutti attillati. Misura, insomma.
  9. Se sta tramontando il sole o è nuvoloso toglieteveli quegli occhiali da sole!
  10. Parlate dell’Italia, dei paesaggi, dell’arte, della cultura. E’ una cosa che attrae tanto gli stranieri e vi darà qualche punto in più. Ovviamente se andavate male in storia e geografia, fate un ripasso, documentatevi e parlate di qualcosa che magari non sia su Wikipedia. Farete un figurone.

 

Le 10 cose da non fare all’estero

    1. Questa è dedicata ai maschietti, le femminucce possono saltarla. NON sbavate dietro ad ogni ragazza che vi capita a tiro, non fate i playboy appena approdati al nuovo lavoro e nella nuova città. Siate discreti, altrimenti vi farete marchiare come il solito italiano farfallone e magari alle vostre spalle rideranno dei vostri approcci e della vostra esuberanza. Si capisce che in un Paese straniero il fascino dell’esotico ha un certo non so che, ma ricordatevi che adesso ci vivete in quel Paese e che sarete circondato da “straniere” per moltissimo tempo quindi andate con calma.
    2. Le prime volte che vi trovate con qualche collega o conoscente (i primi tempi si suppone che non abbiate amici del posto) non insistete per pagare il caffè o la birra. In molti luoghi questa usanza non esiste ed è relegata a persone in intimità. Farlo vi farà sembrare invadenti o ambigui… si gli stranieri sono tutti strani, ma che ci possiamo fare!
    3. Non lamentarsi del caffè del posto con la solita storia che in Italia è un’altra cosa: è vero, il caffè è buono in pochi Paesi al mondo, ma dirlo a gente di un Paese che conoscete da poco spesso può farvi risultare offensivi o presuntuosi.
    4. Per lo stesso motivo non giudicate male la cucina del luogo, anche se in quel luogo effettivamente non hanno una cucina e la loro specialità probabilmente consiste in un panino e patatine o, peggio ancora, di fagioli al sugo su una fetta di pane (assurdo, vero?). In quasi tutte le città dove sicuramente andrete a lavorare, la gente sarà cosmopolita e abituata alla cucina di diversi Paesi, tra cui quella Italiana. Si sentirebbero offesi se un Italiano parlasse male delle altre gastronomie e probabilmente vi direbbero per ripicca che la cucina giapponese è superiore. Scatenando dibattiti infiniti.
    5. Per gli stessi motivi sopra citati, e sempre con persone conosciute da poco o dell’ambito lavorativo, non menzionate mai la parola bidet. Soffrite in silenzio la sua mancanza. E non dite mai quello che pensate, e cioè che il bidet è un segno di civiltà irrinunciabile. Anche questo suonerebbe strano e non vi farebbe certo risultare simpatico.
    6. Se avete più di 19 anni non parlate troppo di vostra madre. Già ci sfottono abbastanza.
    7. Non rispondete solo con gesti quando vi fanno una domanda.  Anche se da noi è normale per gli altri non lo è. Anche il suono che facciamo schioccando la lingua quando vogliamo dire “no”, non è universalmente riconosciuto come un no secco ad una domanda, a meno che non siete in Medio Oriente. Quindi dite no e basta.
    8. Non cercate esclusivamente la compagnia di altri italiani. Sicuramente avere un appoggio è importante, però almeno per i primi tempi cercate di mescolarvi con la gente del posto ed imparatene lingua ed abitudini. Quando uscite con gli italiani non fate solo rimpatriate fatte di spaghettate e film di Alberto Sordi, ma coinvolgete gente di nazionalità diversa. È bello starsene un pò con i propri connazionali, ma esagerando si rischia la segregazione e che quando tornerete in Italia, parlerete l’inglese ancor meno di quando siete partiti.
    9. Non vantatevi di essere fenomeni con il pallone solo per il fatto di essere italiani. Qualcuno potrebbe mettervi alla prova e se non siete all’altezza farete l’ennesima figura dell’italiano spaccone. A maggior ragione se vivete a Madrid o Barcellona: in questo caso pensate agli ultimi Europei e Mondiali e cambiate argomento.
    10. Questa è la più seria: c’è qualcuno, purtroppo, che per attirare l’attenzione, si immerge nel personaggio di Don Vito Corleone e racconta improbabili storie di mafia mescolando fatti di cronaca, film ed eventuali esperienze personali o di conoscenti. Chi non vi conosce bene potrebbe fraintendere MOLTO. Farete fare una figura pessima non solo a voi stessi, ma anche alla vostra Regione d’origine, alimentando bruttissimi stereotipi.  La mafia è un problema serio che fa soffrire tante persone e che crea pregiudizio verso diverse regioni italiane: non utilizzatela come strumento per “fare i duri”.

 

FONTE

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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