Islanda: vivere in questa isola del Nord del mondo può essere affascinante (date le sue caratteristiche peculiari) ma anche tremendo per chi non sopporta il freddo. Vediamo quali sono i punti più importanti per un italiano:
ISLANDA: PARAGONI CON L’ITALIA
Il clima: vi piace il freddo? Detestate l’afa? Attenti a quello che desiderate: in Islanda il caldo non arriva praticamente mai. Mai. Se siete abituati a cicli stagionali, primavere tiepide e piacevoli, sappiate che non avrete più nulla di tutto questo. E se siete eccitati dall’idea di diventare piccoli nordici imbruttiti usi al freddo e alle intemperie, sappiate che l’inverno potrebbe stroncarvi comunque. È lungo, buio e ventoso. Si esce solo per andare dall’edificio A a quello B. La mattina può essere dura alzarsi. Mesi di sola luce artificiale, cieli coperti e tempeste. Camminare diventa uno stress per via del ghiaccio, e fare la spesa può significare dover fare 20 minuti a piedi in mezzo a una bufera. A volte addirittura non si può proprio uscire di casa. Il freddo non è eccessivo e le temperature sono stabili. Facile adattarsi dunque, ma rimane una situazione non ideale.
D’estate la luce perenne può causare disturbi al sonno.
Il cibo: il cibo è caro. Le verdure e la frutta sono spesso o troppo mature o troppo indietro. Il pane non si compra come in Italia. Per molti questo non è un problema: io non sono troppo fissato con il cibo e non la vivo male. Ma tante persone si lamentano continuamente.
La natura: la natura è incredibile, ma anche pericolosa. Se volete godervela in Inverno dovrete prepararvi a condizioni difficili del terreno e del tempo atmosferico. Non sognate di scendere dall’auto e fotografare lo scorcio che avete visto su National Geographic o sul link virale di Facebook. Ci sarà da camminare, da arrampicarsi, da guadare, e spesso i luoghi saranno inaccessibili per via del ghiaccio. Alcune strade sono chiuse per il ghiaccio ancora in Giugno!
I rapporti umani: Una tendenza al pregiudizio e al razzismo si incontra soprattutto nelle classi basse (utilizzato come forma di difesa, essendo ancora uno dei pochi Paesi senza immigrazione di massa). Se vi muovete nell’accademia, sarete trattati, in quanto italiani, da gente con un’istruzione potenzialmente superiore, un grado di sofisticatezza medio alto, con competenze artistiche elevate e stile. Troverete diversi islandesi che parlano italiano e che hanno un’ammirazione smodata per il nostro Paese.
Se vi muovete tra lavori umili, la situazione potrà essere diversa. Potrebbero capitarvi le solite domande cafone sul tema del “hai familiari mafiosi?”.
Una volta trovate le persone giuste, potrebbe essere ancora un problema farsele amiche nel senso italiano. Se siete giovani e abituati agli amici per la pelle/del cuore, faticherete non poco ad ottenere lo stesso con un islandese. Ci vuole tempo e pazienza, ma gli islandesi in generale tendono a mantenere una certa distanza nelle amicizie, a differenza nostra, dove tendono sempre a diventare una sorta di amore platonico (quelle vere) fatto di molti obblighi reciproci.
L’economia: “L’Islanda è lunico Paese che ha avuto le palle di prendere a calci il capitalismo e arrestare i banchieri”. Lol. Ne hanno arrestati alcuni che sono stati colti in flagrante mentre facevano ciò che tutti hanno sempre fatto. L’economia è in mano a poche famiglie che potremmo definire mafiose ed è tuttora liberista da far schifo.
Lingua: Sì! Parlano tutti inglese! Ma scordatevi di diventare membri funzionali della società se non imparate un po’ di islandese. E lasciate perdere le leggende sul tempo che pccorre e sull’impossibilità. Sono favole inventate da qualche lavativo che è qui da otto anni e ancora non parla una parola. Io dopo un semestre di studio riesco già a farfugliare un minimo e dopo un anno di esposizione passiva capisco tantissimo. E conosco gente che è qui da due tre anni e parla meglio di tanti islandesi. Fate uno sforzo!
Potrà mancarvi il cibo. Potrete stufarvi della frutta surgelata senza sapore o mezza marcia. Dei prezzi stratosferici. Del fatto che non potrete fare shopping se non una volta all’anno perché i prezzi dei vestiti sono inguardabili. Potrete stufarvi di dover camminare al buio alle 10 di mattina con la tormenta che infila aria gelida in ogni pertugio. E potrete stufarvi di atterrare col sedere sul ghiaccio mentre arrancate per fare una spesa miserabile al prezzo di 50.