Vivere a Giacarta, capitale dell’Indonesia, non dev’essere una cosa molto comune tra gli italiani. Difatti non ce ne sono molti, però tra loro c’è Nicola che ci è arrivato per puro caso grazie ad un’offerta di lavoro. E’ partito senza sapere ne l’inglese ne l’indonesiano, ora le parla quasi in maniera fluente entrambe.
1) Ciao Nicola, grazie per aver accettato l’intervista, raccontaci un po’ di te e delle tue origini…
Ciao Riccardo. Sono Nicola un ragazzo di 36 anni proveniente dalla Sardegna, da un paese di 10.000 persone vicino a Oristano. Sono partito circa 4 anni fa per Giacarta per ottenere denaro per comprarmi casa, in quanto avevo il terrore di affrontare un mutuo di 30 anni.
2) So che fai serramenti in alluminio, come ci sei arrivato in Indonesia?
Devo dire che il lavoro ha trovato me, perché sono stato contattato da un altro italiano per aprire un’officina di serramenti. Cioè un martedì sera mi chiama un rappresentante di alluminio, dov’ero cliente, e mi dice: “vuoi venire a Giacarta per un’esperienza lavorativa all’estero?”
E io, da ignorante mai uscito dalla Sardegna, rispondo: “dove sarebbe Giacarta?”
Comunque, nonostante l’ignoranza, ho preso e sono partito senza sapere l’inglese, ne tantomeno l’indonesiano. Ora mi trovo a parlare inglese e indonesiano anche se non al 100%. Sono il responsabile della produzione nell’azienda con cui ho cominciato a lavorare 4 anni fa. Da circa un anno ho anche aperto la mia azienda; sì ho 2 lavori.
3) Sei partito dalla Sardegna per questo Paese senza sapere una parola d’inglese, come ti sei trovato?
Il primo anno è stato durissimo, avevo problemi persino a ordinare un caffè…è dura per il semplice fatto che mi sono trovato a dover imparare 2 lingue totalmente differenti nello stesso tempo. Comunque devo dire che la gente cerca di capirti e di aiutarti.
4) Qual è il costo della vita in Indonesia, in particolare a Giacarta?
Il costo della vita è abbastanza soggettivo, cioè dipende da quello che vuoi fare. Se vuoi vivere all’occidentale è abbastanza cara, però se ti arrangi puoi risparmiare abbastanza. Io vivo in un appartamento di 170 mq e al mese mi costa circa 2.200 dollari americani, però se ti sposti di 15 km puoi trovare un appartamento da 65 mq a 750 €. Una colazione al bar: caffè, cornetto e acqua circa 6 €, l’unico mio vizio! Le utenze con 150 € te la cavi.
5) Come funziona la sanità? E’ pubblica o privata?
Conviene farti un’assicurazione privata che ti copre tutto. Una volta sono stato male e sono andato al “sos medica”, ci sono stato circa 3 ore e mi hanno trattato come un Re ma alla fine ho pagato un conto di 250 €.
6) Cosa consiglieresti agli italiani riguardo l’Indonesia? Ci sono possibilità lavorative?
Penso che il popolo italiano negli ultimi anni sia stato come ipnotizzato dalla Stato e non ha più quella voglia di cambiare e di adattarsi ad altre tradizioni e costumi. Però ultimamente vedo nei social un po’ di movimento. Ovunque vada un italiano con un po’ di buona volontà, soldi e fortuna può aprirsi un’attività, però deve cambiare la sua mentalità italiana. Tieni presente che qui lo stipendio di un locale è di circa 150 € al mese, io li pago 200 per farli lavorare bene!
7) C’è qualcosa che ti manca dell’Italia?
In Italia rientro 2 volte l’anno, a Natale e in estate per circa 3 settimane, ora non ho intenzione di rientrare. Logicamente mi manca la famiglia, gli amici, la Sardegna! Di rientrare definitivamente se ne parlerà tra 15 /20 anni se va bene…
Grazie Nicola per il tuo tempo, ti auguro buona fortuna. A presto!
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