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Giuseppe fa il commesso in Giappone: "Guadagno bene e c'è rispetto"

Giuseppe fa il commesso in Giappone: “Guadagno bene e c’è rispetto”

Che in Giappone ci sia rispetto della regole lo sapevamo, e anche che si guadagnava bene. Però la testimonianza di Giuseppe ci ha fatto capire che non si tratta solo di quello. Giuseppe ha 41 anni e da 15 vive a Yokohama, in Italia faceva il commesso e ora lo fa anche in Giappone. E’ arrivato senza conoscere la lingua ma ora si dice soddisfatto: “Qui ho trovato lavoro subito e con uno stipendio normale si vive in modo più che dignitoso”.

 

Giuseppe fa il commesso in Giappone

 

L’ultimo lavoro di Giuseppe in Italia è stato come commesso in una boutique all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma. Dopo aver perso il posto…il nulla: “Un anno senza lavoro è lungo e logorante, soprattutto a livello psicologico”. La prima volta che ha lasciato l’Italia era impaurito…non conosceva né l’inglese né il giapponese.

Appena arriva in terra nipponica Giuseppe non ha avuto una bella esperienza…il bancomat non gli funzionava e si è dovuto arrangiare per giorni a mangiare le cose più economiche che trovava con i pochi contanti che aveva con sè. Passano gli anni e Giuseppe comincia a integrarsi, ha imparato la lingua in tre anni. Le ferie sono più complicate da prendere, “devi fare i salti mortali”. In Giappone si lavora veramente tanto, con orari non stop. I giapponesi sono ospitali ma molto severi sul lavoro, sia che fai il lavapiatti o il manager “devi essere perfetto quando sei al tuo posto di lavoro, la nazionalità conta poco”.

“Non mi spiegherò mai la fissazione maniacale che hanno di fare sempre gli straordinari, anche se non serve” racconta. Però, racconta Giuseppe, con uno stipendio normale in Giappone si vive dignitosamente.Quello che non si dimentica è la bellezza di Roma: monumenti, chiese. Qui è ovunque tutto uguale. Vicino ogni stazione trovi sempre la solita catena di bar, fast food e librerie. Ma, in fondo, quello che pesa è il fatto di aver trovato subito lavoro, dopo un anno passato nel nulla in Italia”.

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