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Gaia e la sua vita a Londra nel mondo machista della finanza

Gaia è una ragazza di 26 anni ed è esperta di gestione dei rischi dei mercati. Dopo la laurea triennale in Matematica a Milano si è trasferita a Brighton per completare gli studi. Poi, da lì, il salto verso Londra: “In Inghilterra vincono meritocrazia, orari flessibili e salti di carriera più rapidi”. Nel suo ambiente i problemi più ingombranti ruotano intorno a due parole: sessismo e alcol. E la mancanza dell’Italia, a volte, si fa sentire.

Ovviamente per chi sogna una carriera nella finanza non c’è un posto migliore di Londra: le scelte infatti sono due o Londra o New York. Gaia Corbetta è un’analista attuariale, ovvero esperta di rischi dei mercati. La scelta di Londra per Gaia era quasi obbligata, per gli inglesi il centro finanziario italiano è Milano ma che non è di certo all’altezza della City. L’Italia non è considerata un concorrente ma piuttosto un cliente nel capo delle assicurazioni. Le assicurazioni italiane non hanno a disposizione una liquidità necessaria per coprire le più importanti società sul territorio, motivo per cui queste si rivolgono a società come quella dove lavora Gaia.

“Rispetto alle esperienze lavorative che ho fatto a Milano, il Regno Unito è capace di creare un ambiente di lavoro più accogliente anche per i nuovi dipendenti. Non solo, i contratti a tempo determinato e gli stage sono rari. Gli unici periodi di intership sono però finalizzati all’assunzione” racconta Gaia.

“La mia società fa parte di una corporazione di assicurazioni. Una realtà ancora chiusa e maschilista. Basta pensare che prima del 1980 le donne non potevano farne parte e che, ancora oggi, le posizioni di vertice sono tutte ricoperte da uomini” dice Gaia e alla base di tutto questo c’è l’alcol: “Qui il vero business si fa al pub davanti a una birra. Insomma, locali molto meno frequentati dalle donne e poco adatti a chi non ama bere”. Con un’eccezione: “Capita che a volte alcuni boss della finanza richiedano una presenza femminile in qualche meeting, solo e unicamente se di bell’aspetto. E in qualche caso sono scattate denunce per abusi e molestie“.

“Cosa mi manca dell’Italia? Gli italiani e la loro cordialità. Ma soprattutto la loro sobrietà, qui bere tanto è fin troppo normale. Se vai dal dottore, dentista compreso, la prima cosa che ti chiede è quanti bicchieri di alcol bevi durante la giornata. Come se fosse scontato”. A loro vantaggio però “posso dire che sono un popolo senza pregiudizi. Potresti andare in giro vestita anche nel modo più assurdo che ti accetterebbero comunque”. La sua scelta oggi Gaia l’ha fatta. Ed è Londra. Anche perché New York sarebbe stata troppo lontana.

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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