Italiani espatriati: che negli ultimi anni moltissimi italiani abbiano deciso di cercare fortuna fuori dall’ex belpaese, è risaputo, nonostante i mass media non parlino più di tanto della questione.
Ma i numeri riportati dal Centro Studi Impresa Lavoro mi hanno comunque impressionato.
DAL 2008 AL 2013 GLI EMIGRATI ITALIANI SONO STATI COMPLESSIVAMENTE 554.727, DI CUI 125.735 SOLTANTO NEL 2013 CON UNA CRESCITA RISPETTO AL 2008 DEL 55% SU BASE ANNUA.
Di seguito riportiamo la tabella estratta dal sito del Centro Studi Impresa Lavoro:
Come si evince dai numeri della tabella, dal 2012 in poi – dopo le bastonate inferte dal governo Monti ad un paese già barcollante – c’è stato un vero e proprio boom di expat.
I dati presi in esame arrivano fino all’anno 2013; non possediamo dati ufficiali e certi relativi al 2014 e all’anno in corso, ma numerosi indicatori ci fanno presumere che il trend di aumento esponenziale degli expat italiani sia proseguito; in ogni caso, se nel 2014 ci fosse stato un numero di expat uguale a quello dell’anno precedente, il numero degli expat dal 2008 al 2014 sale a 680.000 unità, senza considerare gli expat dell’anno in corso, includendo i quali certamente si oltrepassa abbondantemente la soglia dei 700.000 expat!
Nel conto non sono compresi, inoltre, coloro che stanno cercando lavoro all’estero, ma risultano ancora residenti in Italia, che sono MOLTISSIMI! Ma limitiamoci ai dati ufficiali, incontestabili e incontrovertibili.
Un numero enorme, una città di grandi dimensioni italiane che si è trasferita all’estero, in silenzio, senza clamore ne attenzione mediatica. Eppure è un fenomeno che dovrebbe far preoccupare un governo!
L’esercito degli expat italiani comprende di tutto: dagli imprenditori / investitori che hanno delocalizzato o insediato un’impresa laddove le tasse permettono di operare, ai giovani laureati e non in cerca di occupazione, fino ai pensionati, che in Italia non arrivavano alla fine del mese, e che altrove con l’assegno previdenziale possono vivere dignitosamente, anche se costretti lontano dal loro ambiente e dai loro affetti, cosa che fa sempre dispiacere.
L’Italia “campione di accoglienza” (cit. Angelino Alfano) con i migranti, sta mettendo i suoi cittadini nelle condizioni di doversene andare per vivere, per avere una dignità. Il danno che questi governi inetti stanno facendo al paese e ai cittadini è incalcolabile.
Forse i mass media anziché gettare benzina sul fuoco dell’intolleranza verso i migranti, dovrebbero occuparsi di più dei migranti italiani: ma evidentemente c’è la volontà di occultare questa realtà. E questa volontà viene confermata anche da “come ne parlano” le poche volte che lo fanno.
Quando i media parlano degli expat italiani, lo fanno mostrando il caso dei giovani italiani che raccolgono le cipolle in Australia, sottopagati… vogliono far credere agli italiani che emigrare non serve a niente, che sia tutto inutile e che la situazione è la medesima ovunque… probabilmente è una strategia per cercare di limitare il numero degli expat, visto che per ogni italiano che se ne va, il governo perde un consumatore e un pollo da spennare con tasse al 70%.
La realtà è ben diversa. Certo non è una scelta facile, e sistemarsi all’estero richiede impegno, forza di volontà e determinazione: e per ogni italiano che raccoglie le cipolle sottopagato, ce ne sono altri che hanno trovato un lavoro dignitoso, molti anche nella stessa Australia, che ha assorbito un gran numero di stranieri, tra cui molti italiani, negli ultimi anni.
Siamo tornati ad essere un paese di migranti a tutti gli effetti… e questo fenomeno non potrà che intensificarsi, se non ci saranno serie misure da parte del governo, che oggi non si intravedono… non sembra esserci la volontà di fare quei cambiamenti che potrebbero veramente rilanciare il paese…