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Francesco in Albania: "In Italia niente soldi, ora sto bene"

Francesco in Albania: “In Italia niente soldi, ora sto bene”

Si chiama Francesco Cassino, viene dalla provincia di Caserta e si è trasferito in Albania. In Italia lavorava ma i soldi non bastavano mai, dopo aver letto un annuncio per l’Albania la sua vita è cambiata. Ora si sente realizzato, anche se vorrebbe realizzarsi anche nel suo Paese.

“Essere emigrante significa essere arrabbiati con il proprio Paese. Il mio, in un momento di difficoltà, mi ha costretto ad andare via”. Ha provato in tutti i modi a rimanere in Italia, ma dopo mesi a cercare lavoro è arrivato a Tirana: “Mi hanno coccolato, viziato e fatto sentire a casa. Inoltre ci sono una marea di italiani”.

In Italia Francesco lavorava con un contratto part-time in un hotel. Guadagnava 400 euro al mese per un part-time mentre la sua compagna 500. Francesco ha un bambina alla quale in Italia era difficile darle un futuro come si deve. Decide così di dare una svolta alla sua vita e si trasferisce, trova lavoro in un call-center a Tirana con uno stipendio iniziale di 1000 euro al mese, vitto e alloggio pagati. La casa di 110 metri quadri e con parcheggio privato.

I costi a Tirana sono decisamente più bassi rispetto all’Italia. Ad esempio l’asilo nido per la figlia costa 80 euro al mese, un chilo di pane 80 centesimi e un litro di latte anche. Alcuni servizi essenziali però sembrano mancare, l’acqua potabile in primis. Gli ospedali pubblici non sono all’altezza e dunque bisogna andare in quelli privati. Francesco vorrebbe tornare in Italia, soprattutto per la figlia, questo perché vorrebbe farla studiare in una scuola italiana. I parenti di Francesco sono tutti rimasti in Italia, ma per loro c’è poco o nulla. “Senza Albania avrei fatto la fame” conclude.

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