Abbiamo ricevuto un’email singolare da parte di uan ragazza italiana che viveva a Tenerife. E’ tornata a casa dopo circa un anno e mezzo di esperienza lavorativa e non la reputa una bella isola.
L’email di Francesca su Tenerife
“Mi presento, mi chiamo Francesca. Nel 2017 mi sono trasferita a Tenerife con il sogno di andare a lavorare e quindi vivere in un “paradiso” mezzo caraibico europeo. Dopo i primi mesi di euforia però mi sono dovuta ricredere, a parte il lavoro che scarseggia veramente tanto il problema sono i tanti italiani che non cercano altro di fregarti in qualche modo. Sono tornata in Italia alla fine dell’anno scorso.
Per me è stata un’esperienza non dico drammatica ma che non rifarei assolutamente. Forse è vero, sono partita con pochi soldi in tasca e senza nessuna prospettiva (avevo 24 anni) ma come sono stata tratta ma neanche in Congo. I datori di lavoro (ne ho cambiati 4) ed uno solo era inglese, gli altri italiani, non hanno fatto altro che fruttarmi: facendo la cameriera dovevo attaccare alle 10 da contratto e dovevo arrivare alle 9:30 per pulire a terra e i bagni, dovevo staccare alle 14:30 e mi facevano restare almeno un’altra mezzora piena.
Ovviamente gli straordinari non mi sono mai stati pagati. Ho lavorato a Las America e Los Cristianos principalmente, dormivo in un appartamento condiviso con un oladese e una tedesca (lasciamo perdere le loro condizioni igieniche…). Da quello che ho vissuto io Tenerife è la Lampedusa spagnola, dove arrivano masse di disperate dal Nord (invece che dal Sud) in cerca di un futuro migliore ma che, in realtà, non esiste.
Scusate lo sfogo,
Francesca