Non pagare le tasse è il sogno di moltissimi imprenditori, purtroppo però in Italia non è possibile. Nessun Paese al mondo è completamente a tasse 0, anche perché altrimenti non si reggerebbe, ma alcuni le hanno molto basse e spalmate anche sui altri servizi. Ad esempio esistono Stati che tassano gli stranieri piuttosto che i locali, e altri che viceversa tassano i locali per non tassare gli stranieri.
La prima che vi elenco è Dubai, dove le compagnie straniere possono decidere di non pagare i dazi doganali registrando la propria sede legale in una delle 24 zone franche presenti, dove non sono previste restrizioni sul passaggio di profitti e trasferimento di capitali.
Nel resto del Paese invece è necessaria una spartizione del capitale con i soci locali, che devono possedere almeno il 51% delle quote dell’impresa. Ciò che rende Dubai un posto decisamente attrattivo per le imprese è l’esenzione fiscale totale sia per le importazioni (di ogni genere e tipo) che sulle esportazioni. Queste agevolazioni hanno permesso agli italiani residenti sul territorio di farsi amare con i prodotti Made in Italy, dal cibo all’abbigliamento di lusso.
La Cina, a sorpresa, rientra tra i Paesi business friendly: qui sono previsti incentivi per le aziende straniere tecnologiche, agricole e che si occupano della protezione dell’ambiente. In Cina le società straniere, ad alta tecnologia, vengono tassate al 15% piuttosto che al 25%. Anche nel Paese comunista esistono le zone franche dove non si pagano né dazi di importazione né di esportazione ma soltanto nelle zone portuali.
Ciò nonostante la Cina ha fatto registrare il più alto numero di società italiane fallite, questo a causa della scarsa propensione all’internalizzazione del governo cinese.
Anche in Europa esistono alcuni Paesi a regime fiscale privilegiato e che incentivano i commerci, come ad esempio Malta. Un’azienda registrata in quest’isola viene tassata al 35% sul reddito generato localmente e all’estero, ma il sistema fiscale maltese consente ai soci dell’impresa di ottenere rimborsi sulle imposte fino ad arrivare a pagare soltanto il 5%. Anche qui il Made in Italy è molto sviluppato, le aliquote Iva sugli alimenti sono dello 0% insieme ad alcuni prodotti farmaceutici.
Per ultima viene indicata la Serbia, Paese dell’Unione Europea, dove si paga un aliquota Iva minima dell’8% e massima del 18% con un’imposta sul reddito massima del 15%. In questo Paese la manodopera ha un costo bassissimo, il più basso tra i Paesi europei, ovvero di circa 400 Euro mensili per operaio. Qui inoltre non sono previste limitazioni commerciali con la Russia e né con la Turchia.
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