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Comprare casa all'estero: ecco i passi da seguire per un acquisto sicuro

Comprare casa all’estero: ecco i passi da seguire per un acquisto sicuro

La prima cosa da fare è informarsi bene sulle leggi vigenti nel luogo in cui s’intende investire. Questo perché la legislazione può essere anche molto differente da quella italiana e la burocrazia anche poco intuitiva.

Muovere i primi passi: come si fa

Prima di versare una qualsiasi somma è importante sempre stipulare un contratto preventivo, cioè una scrittura che legalizzi la compravendita; evitando così che la casa venga venduta a qualcun altro mentre la trattativa procede.
In seguito va stipulato l’accordo di vendita vero e proprio, anche in questo caso va tenuto ben presente che, non in tutti i Paesi esteri, la legislazione fondiaria richiede l’obbligo di “legalizzare” l’atto di vendita; ma per la nostra completa sicurezza, è bene far redigere tale atto da un notaio.
Con l’accordo di vendita la casa è definitivamente di nostra proprietà, previo, naturalmente, il versamento della somma in denaro, richiesta dal venditore.

Trasferire soldi all’estero o fare un bonifico internazionale?

Una delle domande che immagino tutti si facciano è: “il pagamento dell’immobile all’estero, mi conviene farlo dall’Italia o è meglio aprire un conto all’estero e gestire tutto con quello?”
E ancora: “si pagano delle tasse?”

Va subito chiarito, in modo definitivo, che la detenzione di capitali all’estero, da parte di residenti in Italia, è perfettamente legale, quindi non ci sono problemi ad aprire un conto all’estero.

Quanti soldi si possono portare all’estero?

Va specificato che, qualora s’intendesse recarsi nel Paese estero con i soldi con sé, e aprire direttamente lì un conto corrente, la legge non permette di portare più di 10.000 € a persona, senza dichiararli, pena il blocco del denaro e una multa di anche il 40% del valore in eccesso.

L’apertura di un conto all’estero ha dei costi, sia di apertura stessa sia di mantenimento, inoltre è soggetto a tassazione italiana (DPR 642/1972) dell’imposta di bollo.  Lo spostamento di denaro, inoltre, va segnalato in un apposito modulo del modello UNICO, del quadro RW, della dichiarazione dei redditi. Se poi si lascia del denaro nel conto, gli interessi vanno anch’essi dichiarati e sono soggetti a tassazione, in Italia.
In definitiva, quindi, a meno che non sia strettamente necessario, per l’acquisto di un immobile all’estero, è più conveniente, e meno problematico, pagare con un bonifico internazionale, piuttosto che aprire un conto estero. Solitamente il bonifico internazionale ha un costo fisso, che dipende dalla somma trasferita, ed è soggetto alle commissioni di cambio valuta (fuori dall’UE); ogni banca ha i suoi “prezzari”.

Affidarsi solo alle agenzie locali

Purtroppo, per quanto si possa essere ferrati in materia di compravendita immobiliare, il rischio di portare avanti una trattativa da soli è troppo alta, quindi conviene sempre affidarsi alle agenzie immobiliari locali.

L’ostacolo linguistico, soprattutto nella lettura e nell’interpretazione dei documenti, non ci permette di operare in totale sicurezza; inoltre spesso il prezzo dell’immobile non comprende alcune spese extra che possono far variare significativamente la cifra finale. Le agenzie serie sono in grado di allertarci su eventuali spese extra cui non abbiamo pensato, oltre che a conoscere molto bene le normative, evitandoci sorprese inattese e possibili truffe. Va tuttavia specificato che, spesso, il prezzo degli immobili dichiarato dalle agenzie, non comprende appunto queste spese, quindi sarà sempre nostra premura, chiedere chiarezza a chi ci farà da tramite nella compravendita.

Visitare di Persona l’Immobile

Mai acquistare sulla base di fotografie viste su un sito web, sulla parola di un contatto (anche fidato) presente in loco o affascinati da un affare! Anche se si tratta di uno sforzo non indifferente, la casa o l’appartamento che vogliamo comprare va visto di persona, anche più di una volta, ove possibile.

Chiedere informazioni a chi abita nello stesso stabile

Recarsi a visitare l’immobile ci permette  di raccogliere le informazioni più importanti e veritiere che possiamo trovare. Cioè quelle reperibili parlando con il vicinato. Per esempio se stiamo acquistando un appartamento in una palazzina o in un complesso, è d’obbligo chiedere quanto realmente si spende di spese condominiali, a che prezzo hanno comperato i loro appartamenti, quali lavori dovranno essere affrontati a breve e via dicendo. Tramite i vicini si può capire se stiamo tralasciando qualche importante dettaglio o se stiamo investendo bene il nostro denaro.

Attenzione alla descrizione negli annunci

Il mercato immobiliare, è bene dirlo, è un mondo spietato; cercare di rendere appetibile un immobile è un’arte che, chi fa questo mestiere, impara ben presto a sfruttare al meglio. Si tratta però di un’arma che possiamo sfruttare a nostro vantaggio, perché saper leggere tra le righe ci permette di evitare a priori di interessarci di quei potenziali affari che, in realtà, nascondono delle fregature.

Aspetti fiscali per possedere casa all’estero

Una volta era obbligatorio dichiarare, in Italia, eventuali immobili posseduti all’estero, solo se da questi si percepiva un qualche introito (per esempio affittandoli come case vacanze). Oggi c’è l’IVIE (imposta sul valore degli immobili situati all’estero) che obbliga a pagare lo 0,76% del  valore di acquisto dell’immobile. L’IVIE comunque va pagata solo su case considerate di lusso.
Il possesso di una casa all’estero va sempre dichiarato nel quadro RW della dichiarazione dei redditi.
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