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Australia e resto del mondo, Diana: ‘Paese caro solo per chi non lavora’

Abbiamo ricevuto una storia emozionante attraverso il nostro MODULO, quella di Diana Barbieri. Una ragazza italiana gira mondo che è partita con pochi soldi in tasca e senza nessuna aspettativa ma che, durante il viaggio, ha incontrato l’amore e continuato a viaggiare.

 

Australia e resto del mondo, il racconto di Diana

 

Nome e Cognome

Diana Barbieri

 

Nazione di residenza

Asia, Australia, NZ, ora Americhe

 

Perché ti sei trasferito/a? Raccontaci il tuo inizio

Lavoro e vita perfetti, lavoro che credevo sicuro, ma una voglia di partire che mi trascinavo dentro da anni.
Mi sentivo la mia amata Mantova troppo piccola. Un mondo fuori, tutto da esplorare.
Misi da parte una bella cifra, spesso lavorando due lavori, e comprai un biglietto di sola andata, senza dire nulla al mio datore di lavoro.
Pochi mesi prima della partenza, l’imprevisto: la ditta per cui lavoravo chiuse, e ce lo dissero dall’oggi… All’oggi.
Era la seconda ditta che chiudeva, ero stanca di avvocati e cause legali per riavere i miei ultimi stipendi.
Però c’era lui… Il mio biglietto segreto. Solo che era per agosto, ed eravamo ancora a fine febbraio.
Utilizzando i miei risparmi, ho viaggiato per 3 mesi con autostop e campeggio selvaggio attraverso Balcani e Turchia.
Sono rientrata per sistemare le ultime cose a casa, e poi ripartita per la Russia con il suddetto biglietto.
8 mesi via terra, dalla Russia all’Indonesia, in cui ho trovato anche l’amore.

Come sono stati i primi mesi all’estero?

I primi mesi in Asia sono stati caotici. La lingua, lo zaino, l’assenza di una routine, la stanchezza, la mancanza di un pasto occidentale o degli amici, alla fine tutto si sente. Ma l’adrenalina compensava a tutto, mi sentivo invincibile.
Poi avevo trovato il mio compagno (e ormai siamo insieme da 5 anni), e avevo dunque un supporto mentale non indifferente, cosa che non era stata prevista alla partenza.
Dopo qualche altro mese in Italia (per esigenze di lui), ci siamo trasferiti poi in Australia, dove siamo rimasti per due anni.

Qual’è il costo della vita?

L’Australia è un paese caro solo per chi non ci lavora. Uno stipendio base va dai 22 ai 25$ australiani l’ora, una cifra che compensa tranquillamente ad un affitto da 450$ a settimana (bollette incluse) per una camera doppia in zona piuttosto centrale.
Dopo i due anni in Australia abbiamo provato con la Nuova Zelanda, dove abbiamo trovato stipendi più bassi (15$ l’ora) per affitti molto simili (350$ a settimana) e una spesa al supermercato molto più cara.
Mentre l’Australia ci aveva permesso di mettere da parte un bel gruzzolo, non vedevamo le stesse prospettive in Nuova Zelanda. Abbiamo quindi (ri)lasciato tutto, fermandoci un paio di mesi a visitare il paese (la Nuova Zelanda è bellissima!), per poi tornare a visitare casa in Italia (dopo 2,5 anni che non tornavamo).
Ma non intendevamo fermarci.

Quali sono le principali differenze con l’Italia?

Dopo aver vissuto così tante avventure, ci siamo seduti a tavolino a parlare del nostro futuro.
Il mio compagno era innamorato dell’Australia, voleva trovare un modo di rientrare, ma per problemi di visti la nostra situazione non era rosea: la nostra professione (cocktail bartenders / bar manager) da poco era stata rimossa dall’elenco delle professioni che portavano ad una residenza permanente. Strada sbarrata per noi.
Io invece ero stanca di cambiare continuamente ambiente e di non riuscire a creare legami duraturi (l’Australia è molto friendly ma è un porto di mare… gente che viene, gente che va), mi mancava una stabilità affettiva.
Eppure, non riuscivo a pensare alla mia vita in Italia. A livello di senso civico, mentalità, ordine, qualità della vita, io avevo vissuto nel futuro.
Inoltre, non riuscivo a vedermi in una vita senza viaggiare. Era ormai parte di me.
Decidiamo di ripartire alla volta delle Americhe, utilizzando i risparmi australiani.
In Florida compriamo un van e lo convertiamo in un camper: quella sarà la nostra casa nei prossimi 18 mesi.
Abbiamo guidato fino al Circolo Polare Artico e oltre, in Alaska. Ora stiamo andando verso sud, seguendo la costa ovest, e siamo quasi giunti al confine con il Messico: la destinazione finale è Ushuaia, Argentina, tra un anno circa. Nel 2020 venderemo il van, torneremo in Europa e faremo la stagione ad Ibiza, per recuperare un po’ di fondi. Questo è quanto ho pianificato nel mio futuro, per ora.

Cosa ti manca dell’Italia?

Dell’Italia mi manca la capacità degli Italiani di amare. Pur avendo amici da tutto il mondo, quelli sopra cui finisco sempre per contare sono Italiani o Latini in generale. Noi abbiamo un concetto di amicizia forte, non legato al semplice “l’amico con cui si esce per andare in pub o in discoteca”; se uno è tuo amico, secondo la concezione italiana, è tuo amico anche quando ti chiama alle 2 di notte per farsi un pianto nostalgico.
Non provateci con un anglosassone xD
Naturalmente è una generalizzazione e ci sono le dovute eccezioni, ma pure con una padronanza della lingua pressoché perfetta ho trovato una chiusura nelle società non latine. Una sorta di allergia a toccare corde troppo intime, argomenti profondi, a diventare “personali”. Credo sia una cosa che riservano solo alla famiglia o agli amici d’infanzia.

A quale categoria di italiani consiglieresti la tua destinazione?

Ai giovani io dico: non arrendetevi. Non smettete di cercare la vostra società ideale.
Noi siamo qui, viaggiamo, ci proviamo, aspettiamo di giungere in un paese che ci rapisca il cuore tanto forte da fermarci.
Non l’abbiamo ancora trovato, ma va bene così: questa strada ci ha comunque portato a vivere esperienze incredibili, a conoscere società diverse, a confrontarci con realtà differenti da quelle che consideravamo la nostra “zona di comfort”.
Siamo felici. Il posto giusto arriverà, e noi nel frattempo viviamo una vita da sogno. È documentata alla pagina facebook “Close to Eternity”.
Abbiamo da poco aperto un canale youtube per aiutare le persone a vivere viaggiando, spiegando la nostra storia più nel dettaglio a livello burocratico. Lo trovate a http://www.youtube.com/c/closetoeternity
Partite!!
😀 la destinazione non è importante, all’inizio. Quella giusta vi troverà.

Redazione

Sono il fondatore del sito web e da sempre sono interessato agli italiani che emigrano all'estero per cercare fortuna. Così, nel 2016, ho avviato questo portale per permettere a tutti di raccontare le loro esperienze e fornire informazioni a chi vuole emigrare.

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