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"A Valencia gestisco due ostelli e la vita non è cara. In Italia c'è malinconia"

“A Valencia gestisco due ostelli e la vita non è cara. In Italia c’è malinconia”

Si chiama Marta Marcelli, ha 32 anni e gestisce due strutture per un totale di 320 posti letto. E’ specializzata in traduzione, dopo l’Erasmus e un tirocinio ha capito che in Spagna avrebbe trovato la sua casa. In Italia aveva un lavoro, ma un giorno, a un matrimonio, ha scoperto che in un ostello a Valencia c’erano delle possibilità. “La città è economica e viva, ci sono bimbi e anziani in strada fino a tardi” ha raccontato.

Marta a Valencia gestisce due ostelli

Marta è veneziana, dopo 10 mesi di Erasmus in Spagna è tornata a lavorare in Italia ma con la testa era rimasta in terra iberica. Appassionata di questa terra è tornata a Valencia per un matrimonio, è lì che ha saputo che si era liberato un posto di lavoro in un ostello. Così è tornata in Italia per fare le valige e trasferirsi. L’inizio è stato alla reception, “ma in ostello si fa un po’ di tutto” ha raccontato. “Mi piace perché è vivace, sicura ed economica – spiega -. Pagare un affitto o uscire la sera non è proibitivo, anzi: dai bimbi agli anziani si sta per strada fino a tardi” ha dichiarato. Il New York Times ha promosso il capoluogo della Comunità valenciana ad “alternativa a Barcellona”. “Il turismo qui è cresciuto molto, tanto è vero che i nostri ostelli non chiudono più d’inverno” racconta Marta, che ora è diventata capo ricevimento di due strutture ed è molto soddisfatta della scelta.

Ho imparato a cucinare la paella alla valenciana, quella con pollo e coniglio, mentre quella di pesce è più tipica a Barcellona”. Ogni tanto torna in Italia, ma quello che vede è “molta malinconia – conclude amaramente – . Mi spiace non vedere spesso i miei genitori e gli amici, ma in fondo sono solo a due ore di volo”.

 

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