Sono moltissimi gli imprenditori italiani che stanno cercando disperatamente di risparmiare in tasse. Il Bel Paese nella migliore delle ipotesi è diventato un incubo dal punto di vista fiscale, specialmente per chi vuole avviare una nuova attività. In Europa ci sono diversi Paesi che offrono una tassazione migliore di quella italiana ma nessuno arriva a toccare lo 0% come Gibilterra.
Qualcuno si chiederà come sia possibile che uno Stato non esiga tasse da un’attività economica, domanda legittima, la risposta si può trovare probabilmente nel “marketing”. Vi sarà sicuramente capitato di vedere delle offerte pazzesche per alcuni prodotti nei supermercati o per il Black Friday online, con prezzi etichettati come “sottocosto”. La logica è più o meno la stessa, lavorare sulla quantità per poi guadagnare sull’indotto, ovvero non tassare direttamente l’impresa ma recuperare PIL dall’indotto che quell’azienda produrrà nel territorio (come stipendi, costi in forniture, costi d’affitto, investimenti vari, etc.). Queste “offerte fiscali” non possono ovviamente essere replicate ovunque in quanto possono funzionare bene in piccoli posti ma non in grandi Paesi. Motivo per cui i Paesi a fiscalità agevolata sono spesso piccoli territori o isole.
Gibilterra in realtà ha una tassazione locale del 12,5% sulle imprese che operano e vendono i loro prodotti/servizi sul territorio, mentre per le aziende che non operano localmente la tassazione è dello 0% (con i dovuti accorgimenti). Oltre alla possibilità di avere una bassissima tassazione sugli utili (se non nulla) Gibilterra non ha l’IVA così come non ha alcuna tassa sulle plusvalenze (Capital Gain), rendendo il territorio molto attraente ad esempio per chi è un investitore in borsa o in criptovalute.
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