Di Svezia ne abbiamo parlato tanto e continueremo a farlo. La Svezia è il tallone d’Achille di questa propaganda globalista che vorrebbe tutti gli Stati affrontare il Covid nello stesso modo. Il primo ministro svedese, da sempre a fianco del suo popolo, ha ribadito il concetto che la fiducia che ripone nei suoi concittadini è maggiore rispetto alle pressioni esterne.
In termini pratici cosa vuol dire? Vuol dire che la Svezia continua a perseguire la sua strada esattamente come scelse di fare a marzo. Attualmente il governo ha chiuso le scuole superiori fino al 7 gennaio, ma è esattamente ciò che era già stato fatto ad aprile. Niente di nuovo dunque. Ma perché la Svezia dà così fastidio? Dà così fastidio ai Paesi europei principalmente perché fa parte dell’Unione Europea ma la sua politica sanitaria sul Covid è in controtendenza rispetto a tutti gli altri Paesi, e soprattutto i risultati non possono essere nascosti. Vediamoli più in dettaglio.
In Italia, ad esempio, una nota trasmissione televisiva ha riportato i dati di mortalità per Covid ogni 100.000 in Europa. Lo hanno fatto principalmente per concentrarsi sull’alto numero dell’Italia rispetto agli Paesi, ma in pochi hanno dato uno sguardo alla Svezia.
Da come potete notare nel grafico l’Italia conta 16,9 morti da Covid ogni 100.000 abitanti mentre la Svezia ne conta 4,6.
In Italia siamo a circa quattro volte di più rispetto al paese scandinavo. Un numero sbalorditivo se si considera il fatto che in Italia le misure Covid sono implementate al massimo mentre in Svezia sono molte ma molte meno. Una fra tutte la mascherina. In Svezia non è mai stato chiesto di indossare la mascherina e si muore molto meno in proporzione all’Italia. Questo è un fatto, innegabile. Dunque tutto quello che i media italiani, e non solo, raccontano sulle mascherine è obiettivamente falso, altrimenti in Svezia ce ne dovrebbero essere molti di più di morti.