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Svezia, Svezia e ancora Svezia! Ultimo avamposto di libertà

Svezia, Svezia e ancora Svezia! Ultimo avamposto di libertà

Secondo i governi di mezzo mondo il Covid sarebbe un virus così pericoloso da sacrificare l’economia e il benessere delle persone in nome della prudenza e protezione. C’è però un Paese che stona in tutta questa narrativa…è la Svezia. Nel Paese scandinavo, infatti, il governo ha dato solo delle raccomandazioni lasciando a chiunque la libertà di vivere come vuole.

Com’è possibile che i giornali di ogni Paese ignorino completamente quello che sta succedendo in Svezia? In Italia se si parla di Svezia si parla solo di morti e tragedia, senza guardare in faccia alla realtà. E’ palese che sotto a questa storia ci sia dell’altro.

Oggi 3 Novembre 2020 il numero dei morti in Svezia si è fermato… dal 30 ottobre non muore più nessuno di COVID. Lo potete verificare direttamente dal sito dell’OMS. Com’è possibile dunque che SENZA alcuna restrizione di movimento, con tutti i locali aperti, con la gente che si accalca ovunque, in Svezia non muoia più nessuno? Le spiegazioni sono solo 2: la prima è che gli svedesi siano geneticamente superiori agli altri (ma poi si entrerebbe in discorsi troppo spigolosi sulle razze) mentre la seconda è che questo virus in realtà non sia affatto così pericoloso come ci vogliono far credere. Io opto per la seconda ipotesi, anche perché gli svedesi inizialmente sono morti anche loro (quindi inizialmente questo virus ha fatto male o comunque era sicuramente più pericoloso di ora). I fatti dimostrano ora una situazione del tutto normale, ma forse è proprio questo che i media italiani non voglio che tu sappia. Ti parlano della Cina, dove ora stanno bene senza restrizioni e senza mascherine, ma solo perché li hanno TRACCIATI tutti. Ovvero in Cina ora tutti devono avere l’App del governo per potersi spostare con i mezzi pubblici (quello che in Italia vorrebbero fare con IMMUNI).

Non vi parlano della Svezia, che invece è rimasta sempre libera, perché non è la libertà la loro intenzione.

 

Riccardo Palleschi

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