Trovare lavoro all’estero, ormai, non è diverso dal cercarlo in Italia. Grazie a internet si possono trovare migliaia di offerte di lavoro, l’unica cosa che cambia è la lingua. Partiamo dalla considerazione che vale sempre la buona prassi legata allo sviluppo, arricchimento e valorizzazione del profilo personale: dal CV gestito a dovere (ripulito dall’eventuale fuffa all’italiana) alla sua traduzione (professionale) in lingua, fino alla creazione di eventuali canali social (se di aiuto) che possano affiancare il profilo nella fase del recruiting.
Ecco alcuni step ormai consolidati per la ricerca di un lavoro all’estero
- ricercare e rispondere ad annunci di lavoro dall’estero (puntando ai portali, canali web e social e ogni altra presenza digitale ma specificatamente orientata al settore che ti interessa);
- entrare in contatto con le entità desiderate, attraverso le pagine web e social, indirizzi email e figure già collegate a quelle aziende (Se e dove disponibili – per fare un esempio: un collegamento via linkedin ad una figura di quell’azienda può certamente essere considerato un tentativo da fare);
- Se usi Linkedin puoi attivare il profilo premium, ma in generale la ricerca con gli “alert” attivati dove possibile ti possono affiancare nella ricerca (Gmail, per dirne una);
Tra gli strumenti utili a prepararsi e presentarsi (di nuovo attingo all’esperienza “riflessa” ed a quella del settore creativo che rappresenta comunque, a suo modo, un “termometro” valido:
- CV in lingua con esperienza e progetti chiave in evidenza.
- Una presentazione in formato video, fatta bene (non dozzinale) e in lingua;
- Un sito web “veloce” (come le classiche one-page-design) ovvero una “vcard” digitale o un profilo Linkedin fatto bene
- Presenza attiva nei canali social (da evidenziare nel cv) soprattutto se il segmento desiderato può usufruire di tale orientamento, spendibile nel ruolo, eventualmente.
- Chiarezza verso i propri obiettivi e le caratteristiche da esporre
Ecco un esempio di annuncio di impiego all’estero