Alessandro Iavicoli, ha 36 anni e ha lasciato l’Italia nel 2016 perché stufo di contratti precari e partita Iva. Ha scelto la Germania dopo una decisione ponderata e maturata nel tempo. E’ stto assunto dalla ditta grazie alla sua passione per gli scacchi, un gioco per il quale aveva creto un programma di intelligenza artificiale.
Alessandro e la Germania
In Germania si trova bene e crede di poter realizzare i suoi sogni, gli stipendi sono più del doppio rispetto a quelli italiani e il costo della vita è più basso.
Una cosa che ha colpito Alessandro durante il colloquio è stata una domanda in particolare, ovvero quale sarebbe stato lo stipendio che si aspettava. “Fantascienza rispetto alla realtà italiana” ha detto, inoltre poi lo hanno assunto proprio tenendo conto della sua aspettativa.
Alessandro sostiene che il coraggio non ce l’ha chi parte ma, piuttosto, chi rimane in Italia facendo una vita di precariato: “l’Italia ha un sistema malato, marcio e non meritocratico” ha detto. Alessandro oggi vive a Oldenburg, nella bassa Sassonia, dove si occupa di progettazione di piattaforme di lancio missilistico per i militari. Il lavoro l’ha trovato grazie a Linkedin e l’azienda che lo ha assunto è stata attratta in particolar modo dalla sua passione per gli scacchi.
In Italia Alessandro ha lavorato prima come precario, poi 3 anni come freelance, infine l’ultimo anno con un contratto a tempo determinato. “Mi sentivo soffocare” ha detto Alessandro, inoltre non aveva nessuna soddisfazione sul lavoro. Con il tempo le situazioni non miglioravano e leui continuava ad accomulare negatività…fino alla svolta nel 2016.
Alessandro afferma che in Germania è stato più difficile trovare casa piuttosto che lavoro. In Germania per prendere casa servono garanzie solide e questo, inizialmente, lo ha messo in difficoltà. Ora, invece, ha un contratto di lavoro senza scadenza e l’azienda ha già pianificato tutti i suoi scatti salariali e di carriera. “Dell’Italia mi manca la famiglia, gli amici e i corsi di ballo…ma il mio Paese non è stato in grado di garantirmi quello che voglio per me e per i miei figli”.