Abbiamo ricevuto un’altra terribile storia sulle farm australiane e sulle condizioni terribili alle quali gli italiani impiegati come raccoglitori vengono sottoposti. Carmine, dopo aver letto l’esperienza di Francesco, ha deciso di raccontare la sua versione…che è MOLTO PEGGIO.
Carmine e le farm australiane
Nome : Carmine
Cognome : Faravolo
Città : Napoli
Lavoro : Chef
Dopo anni vissuti tra la mia Napoli e in giro per il mondo e dopo una fredda ma frenetica e indimenticabile Londra, io e la mia compagna di viaggio Francesca, decidiamo di partire per l’Australia. Organizziamo il visto ed i biglietti e già le procedure per farlo ti facevano capire che l’Australia è un paese rigido.
Decidiamo di trascorrere Natale e Capodanno a casa con le famiglie e il 18 gennaio 2018 inizia la nostra esperienza: SYDNEY. Una bella città giovane e multietnica che permette alle persone che ci risiedono di vivere con armonia. Trovato lavoro,incominciamo ad esplorare le sue meraviglie e passati i 6 mesi e preso 1 mese di break in Asia è arrivato il momento delle famose Farm.
A detta di tutti esperienza difficile ma che vale la pena. Accendiamo il computer e si parte alla ricerca di un lavoro che ti permetta di applicare per il secondo working holiday, una volta trovato carichiamo il nostro camper van e si parte! L’idea era quella di dormire in van presso la struttura che ci avrebbe dato lavoro o in un caravan park. Prima tappa Bundaberg. Paesino in sunshine cost, famoso per i backpackers e per i suoi working hostel. Arrivati a destinazione la scena lasciava a desiderare, un ostello dall’esterno malridotto che dava L’ impressione di essere ancor peggio all’interno. Animo e coraggio ed entriamo.
Ci ritroviamo seduti con dei fogli da compilare senza discutere delle condizioni lavorative con nessuna delle 3 persone presenti in quella specie di ufficio. Quindi incominciamo a fare domande e chiedere dell’alloggio,dell’affitto,di cosa avremmo dovuto fare insomma domande che tutti avrebbero fatto. Le cattive notizie non hanno aspettato molto ad arrivare “è obbligatorio dormire nell’ostello altrimenti per voi non c’
è lavoro,le stanze sono da 2, 4, 6 e 8 persone,I prezzi oscillano dai $180 a $240 a persona a settimana”.
Date le condizioni spaventose delle camere e di quelle disgustose della cucina e dei bagni con tanto amaro in bocca abbiamo proposto di pagare un minimo di affitto pur sapendo di non vivere in ostello ma nel campervan. La risposta ovviamente era scontata di nuovo “Potete vivere nel campervan, ma per lavorare dovete pagare l’ affitto per intero”. Lasciamo la struttura abbastanza irritati ed increduli, ma senza perderci d’animo ci rimettiamo alla ricerca di un lavoro. Contro ogni immaginazione, tutti gli ostelli hanno risposto allo stesso modo, dicendoci ” se volete lavoro dovete dormire qui pagando L’affitto” e le farm dicendo “ci dispiace ma lavoriamo solo con gli ostelli”.
Diciamo una vera e propria mafia. Se il rapporto qualità prezzo fosse stato onesto avrei pagato e lavorato, ma credetemi quello che vedevo davanti agli occhi sembrava assurdo. Cattivi odori, sporcizia da per tutto, letti barcollanti, insetti e ratti di cui i titolari degli ostelli erano completamente consapevoli. Per non parlare di docce e bagni, incredulo per come questi ragazzi riuscissero a vivere in questo stato.
Uno di loro ci ha detto “È sopravvivenza ragazzi”. Incrociando le dita e chiedendo lavoro in altri ostelli in zona, arriva un pulmino pieno di ragazzi completamente sporchi, facce distrutte,qualcuno che dal malore lavorativo non riesce neanche a camminare bene. Qualcuno ci esclamò “good luck guys” Tutto sembrava duro, della esperienza nessuno ne parlava più. Quasi sul punto di mollare e cambiare città mi ricordo di contattare un amico a Sydney che aveva un contatto a Bandaberg Con tanta fortuna chiamando questa persona ci dice “Ragazzi armatevi di tanta acqua,guanti e cappelli ci vediamo domani alle 5”. Trovato alloggio in un caravan park ci mettiamo a letto senza sapere cosa aspettarci dal giorno in successivo. Alle 5 del mattino eravamo lì operativi immersi nella natura.
C’erano altri ragazzi sul posto quando si avvicina e si presenta la supervisor ci fa un piccolo training e dopo di che inizia il lavoro o meglio dire inizia la schiavitu’,mi sentivo tanto nel film del grande Roberto Benigni “La vita è bella”. Dei veri e propri schiavi trattati non da persone ma da numeri, zitti in silenzio senza far vedere cenni di cedimento altrimenti eri fuori. Dovevi finire le tue ore. Per non parlare se dovevi andare in bagno… nella natura ovviamente. Alcuni ragazzi non avevano nome per la supervisor erano chiamati amorevolmente alla maniera australiana “ hey mate”.
Abbiamo cambiato farm causa supervisor che quando non le piaceva qualcosa non faceva altro che negarti il lavoro e lasciarti a casa per giorni. Arriviamo a tawnsville, lavoro trovato su un sito di lavoro. Alloggiamo nella farm, casette di alluminio sporche di feci di animali vari. Cucina all’ aperto così i topini passano a ripulire durante la sera e la parte più bella, il bagno. Un bagno distante dalle abitazioni, nella shed quindi in comune con tutti quelli che lavoravano ma che non vivevano con noi. Anche li situazione disastrosa ed antigienica, insetti vari, ragni che lo abitavano e serpenti che erano spesso di passaggio. Ricordiamo che in Australia i serpenti non sono poi così innocui.
Cambiamo ancora farm per mancanza di lavoro dopo 2 settimane. Stessa scena, stessa situazione con l’ aggiunta di acqua maleodorante e scura sia nel bagno,doccia e cucina. Mi viene da ridere per non piangere. Ormai siamo quasi agli sgoccioli mancano pochi giorni e tra belle persone conosciute in questa avventura e qualche dolore alle ossa per il lavoro siamo vivi e sorridenti, pronti per il nostro Australian trip nella nostra piccola casetta mobile.
A questo punto mi chiedo come mai questo governo Australiano così avanti e attento chiude gli occhi su questa atroce verità! Come è possibile che possa permettere ai suoi cittadini di trattare in questo modo altri esseri umani, come è possibile che nel 2018 ci siano ancora questi posti così malsani nonostante “ La rigidità del governo australiano”. Se infrangi una regola sono multe salatissime ed espulsioni dal Paese ma quando si parla di farm tutto tace.
Saluti
Carmine Faravolo