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Vivere a Cuba da italiana: l’isola della rivoluzione, tra mito e realtà

Cuba ed il sogno di moltissimi rivoluzionari nel mondo. Anche in Italia c’è il mito di Cuba, o meglio c’è stato per parecchio tempo anni fa. Oggi ho intervistato una di quelle ragazze figlie del sogno rivoluzionario dei padri e non solo. Ecco a voi l’intervista ad Alice:

 

VIVERE A CUBA DA ITALIANA

1) Ciao Alice, grazie per aver accettato l’intervista, raccontaci un po’ delle tue origini..

Sono nata e cresciuta ad Ancona,tranquilla cittadina sul mare,in una famiglia dove il mio patrigno, molto simpatizzante a sinistra,ci dilettava coi suoi incantevoli discorsi su Fidel, sulla rivoluzione, sul Che Guevara, il suo grande mito.

In casa appena si entrava ci si imbatteva nella gigantografia del Che, ed io ero sempre in mezzo ai discorsi sulla libertà, sui compagni, sulla rivoluzione, da quella sandinista a quella messicana.

Quando ho compiuto 24 anni ho iniziato a viaggiare e non mi sono più fermata.

Di fatto dico che la mia vita materiale si riassume in sole due grandi valige 🙂

 

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Alice

 

2)So che sei sempre stata affascinata dall’America Latina e sei stata anche in Messico, cosa ti piace in particolare ?

Sono stata una viaggiatrice atipica, Il Messico era il paese dei miei sogni, me lo sono girato tutto con lo zaino in spalla e mia figlia piccola in braccio, che al primo viaggio a Tulum aveva un anno.

Mi ero appena separata e volevo conoscere il mondo,siamo andate all’avventura in vecchi bus con le caprette dentro,abbiamo dormito nella giungla di Palenque,siamo state a vedere la border line a Tijuana e ci siamo avventurate nel mercato di Città del Messico,siamo entrate nella casa azul di Frida Khalo a Coyoacan e al Museo de la Revolución,abbiamo raggiunto su autobus scalcinati il Belize e il Guatemala,i nostri occhi hanno visto e vissuto tanto.

Il Messico ha una forza vitale e una natura che lasciano senza fiato,ho sempre sognato di poter vivere lì prima di conoscere Cuba.

 

3) Mi hai detto che ti sei trasferita a Cuba quando è cominciata la crisi in Italia, quali sono state le prime difficoltà sull’isola ?

Nel settembre 2014 inizia per me la cassa integrazione e mio marito (cubano,conosciuto all’ Havana)che aveva una pizzeria non faceva che lamentarsi dei scarsi guadagni e del lungo inverno italiano.

Mi è sembrato un segno del cielo,difatti sono stata io a proporgli il trasferimento.

Organizzammo un container con tutta la nostra casa dentro,chiesi due anni di aspettativa dal lavoro e partimmo direzione Havana.

Certo andarci in vacanza non è uguale,inizialmente feci i conti con ritmi cubani,le code da fare ovunque,l’informalita’ dei cubani,la mancanza di igiene,le strade rotte,lo smog,tutto mi infastidiva,i primi mesi sono stati duri,non capivo e non accettavo le mille scomodita’,il fatto che non avessi l’auto parcheggiata sotto casa,i “supermercati” vuoti, i prodotti scadenti,mi dava fastidio la carne del maiale ucciso fatto a pezzi ed appeso al lato della strada,l’immondizia gettata ovunque,le mosche,la polvere….i primi mesi di notte piangevo e pregavo di tornare a casa.

Poi…..con il tempo ci si abitua,si cerca il proprio spazio,e ci si rende conto che il tempo vale più di qualsiasi cosa,e di tempo a Cuba ce n’è,i ritmi e gli orari di lavoro sono molto diversi dai nostri,si ha più tempo per divertirsi,o solo per sedersi sul sillón a dondolare e raccontarsi al vicino di casa.

 

4) Come funziona la sanità a Cuba e a che livello è ?

La sanità per stranieri è molto diversa dalla sanità per il cubano, I dottori sono molto bravi molto preparati ma negli ospedali cubani di periferia manca molto l’igiene,questo è un paese nel quale si rubano tutto e magari se non tiri fuori dollari ti dicono che l’anestesia non c’è,le garze non ci sono,le apparecchiature spesso sono degli anni 80,logore,sono entrata in un ospedale per trovare il padre di un’amica e i chirurghi stavano fumando e chiacchierando tranquillamente dentro l’ospedale,coi camici sporchi,un paziente tenuto nudo col catetere  in bella vista parcheggiato lungo il corridoio.

E’ vero,ai cubani non costa nulla,ma se hai una urgenza o vuoi un servizio migliore,devi fare più di un “regalino”

 

5) Qual’è il costo della vita in generale? Affitti, cibo, etc.

Se vivi da cubano trovi affitti in periferia anche a 50 dollari mensili ma la condizione dell’appartamento non è neanche immaginabile per un italiano.

Quando sono arrivata vivevo nel migliore reparto dell’Havana,a playa,di fianco l’ambasciata del venezuela,e li l’affitto era alto,pagavo 600 dollari senza arredamento.

Col tempo e con le conoscenze ho trovato posto similare a molto meno,tutto sta a non riuscire a farsi vedere “straniero”

 

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6) Quali sono per te i pregi ed i difetti di Cuba in confronto all’Italia ?

Cuba è viva,giorno e notte,la gente si diverte anche senza soldi,gli basta la musica e due chiacchiere sotto casa,i locali sono sempre tutti pieni,c’è molta voglia di vivere ed integrarsi.

Poi il clima è stupendo,per me che soffro molto il freddo e l’umidità in Italia.

I difetti sono sicuramente sull’igiene, sulla preparazione degli alimenti,sulla cultura del cibo e della conservazione degli alimenti,a loro importa solo di riempirsi il più possibile la pancia,causa il retaggio lasciato dal periodo especial.

Anche il dover girare tutta l’Havana in bicicletta sotto il sole cocente per trovare un ceppo di insalata a volte mi fa proprio arrabbiare,ma solo qua ho il piacere di starmene seduta sul divano a leggermi un libro o darmi lo smalto,in Italia si vive di corsa e tutto costa molto, Qua a parte gli affitti le utenze sono ridicole,se lavori anche le tasse sono ininfluenti,l’unica cosa che mi manca dopo un po’ dell’Italia è la varietà di cibo,nient’altro

 

7) Ultima domanda, un classico, hai nostalgia dell’Italia ?

A volte ma solo quando penso alle cozze di casa mia o ad un buon bicchiere di vino rosso.

Comunque ho la mia famiglia e torno almeno una volta all’anno

 

Grazie Alice, ti auguro una buona permanenza sull’isola della rivoluzione. A Presto !

 

Grazie, Viva la revolucion!

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