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vivere in svizzera

Vivere in Svizzera: partire con pochi soldi e trovare un buon lavoro

Vivere in Svizzera a soli 24 anni: questo Paese è sicuramente bellissimo, offre dei paesaggi meravigliosi e delle vallate mozzafiato. E’ una nazione ricca, conosciuto per il suo sistema bancario ma non solo. Terra di opportunità per molti italiani che da tantissimo tempo ci emigrano in cerca di un lavoro più retribuito ed una vita più rilassata. Questa terra è stata la meta anche per un ragazzo di nome Alfonso che oggi ho intervistato…

VIVERE IN SVIZZERA: INTERVISTA A ALFONSO

1) Ciao Alfonso, grazie per aver accettato l’intervista, raccontaci un po’ delle tue origini…

Salve. Mi chiamo Alfonso Buono, attualmente ho 24 anni sebbene le mie rughe da sorriso ne dimostrano piu‘ di trenta. Ultimo figlio di cinque pargogli, uno dei quali è mio gemello ma più grande di soli 5 minuti. Sono nato a Caserta il 21 Luglio del 1992  nella clinica privata di S.Anna, la quale mi piace guardare nelle fugaci volte che ci passo davanti. Ho sempre dato molta importanza alle origini, intese sempre come punto di partenza  ma mai come radici al suolo. Sono cresciuto a ginocchia sbucciate e pallone, con il credo dell’amicizia e l’occhio curioso, sana e flessibile disciplina dei genitori poi positivamente rivalutata col tempo e tanti, tanti perché. A Montedecoro, frazione del Comune di Maddaloni (CE) riconoscibile e delimitata per lo più da piantagioni di Tabacco e cultura del commercio itinerario, la vita era semplice. Non sempre riuscivo a legare con le persone e col tempo mi sono accorto che i miei “Perché” erano più numerosi e più ampi di quelli degli altri. Oltre a giocare a calcio con gli amici (Il calcio era uno sport come un altro per stare con gli amici, anche se mi sarei comprato una Ferrari con tutti i Super Santos che sono andati persi) amavo scrivere storie fantastiche o fumetti da far poi leggere a mio fratello maggiore o ai professori, giocavo a scacchi, scrivevo poesie. Litigavo col mio gemello solo nel tempo libero o quando ci si annoiava, cosa stuzzicante in quanto sono sempre stato quello più grosso, avevamo la rivalità tipica dei gemelli, protrattasi fino a oggi. Dall’ età di 11 anni cominciai a lavorare, quando non c’era scuola, con mio fratello maggiore nella ditta di mio padre (59).. Io, figlio di muratore, il quale era figlio di un muratore , che a suo volta era figlio e nipote di un muratore.  A Montedecoro erano probabilmente gli unici a non lavorare col Tabacco  nel commercio itinerario. La tradizione non è continuata: mio fratello maggiore è maresciallo dell’ EI, le mie sorelle sono capocommessa e operaia, il mio gemello è un rapper.Mia madre (54)  è da un lato la tipica donna del sud sempre pronta a impastare e a darsi da fare, dall’altro atipica per l’aperta mente e basilare ma generale cultura, piu ricca della sua 5a elementare. A mio padre devo la mia coscienza del lavoro e del sacrificio mentre da mia madre ho ereditato l’apertura mentale e il desiderio di scoprire. Tutto cio’ che m’hanno trasmesso si è poi evoluto portandomi a conoscere il valore delle cose belle della vita.  E’ lo stesso desiderio di conoscenza di esse e soprattutto di me stesso mi ha spinto alla decisione di espatriare in Svizzera, terra rinomata per la florente economia. Presi il numero di un Hotel in Walenstadt e prenotai una stanza per due settimane, dalla quale poi avrei cominciato a cercarmi lavoro. Armato di Inglese e Francese Commerciale, con Diploma da 86 in Ragioneria, decisi di non voler investire il mio tempo in lavori Part-time, tirocini o lavori sottopagati o per niente pagati. A Caserta il Diploma vale poco e in parte anche la Laurea, i risultati in generale non ripagano quasi mai gli sforzi fatti. La mia non fu la scelta di chi vuole guadagnare di piu’, ma la decisione di chi ha voluto ottimizzare il proprio tempo. Fu cosi che il giovane figlio manco 20enne annuncio’ all’improvviso che sarebbe partito da li a poco, a dispetto delle frasi scoraggianti e della scetticità, in un Paese straniero. Non avevo legami cosi forti da impedirmi di andare per la mia strada. Sono sempre stato un po’ al di sopra delle cose. 

2) So che sei partito con 1000 € in tasca, destinazione Svizzera, cosa hai fatto appena arrivato ?

Sono approdato all’hotel Löwen di Walenstadt il 10 Marzo 2013, era domenica e subito notai l’assoluta pace che regnava in quella cittadina che appariva bella come sul sito Internet. Scelsi quella cittadina poiché tante ditte erano presenti in zona. Il mio scopo era cominciare da un impiego in cantiere in quanto era l’esperienza lavorativa che più potevo vantare . La prima cosa che feci una volta in albergo? Avevo 1000 euro con me, misi da parte i primi 800 per poter pagare la camera per le mie due settimane di sfida. Poi uscii a raccogliere informazioni e farmi mente locale . Era giorno festivo e quindi tutti chiusi, ma i nomi e i percorsi per arrivare alle ditte erano comunque rintracciabili. Inoltre, mi annotavo anche le case da affittare o altre inserzioni utili. Scelsi Walenstadt anche perché c’era uno sbocco sul lago. La sera ci andavo sempre, col mio Pc e le mie strategie, li mi sentivo meno solo.

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Alfonso al lavoro

3) Ora sono 4 anni che vivi in Svizzera, come funziona il mercato del lavoro e ci sono ancora possibilità di lavoro per gli italiani ?

Ci sono sempre possibilità per chi ha voglia di rincorrere i propri desideri. Il mercato del lavoro in Svizzera è mutato molto nel tempo, cambiato in certi sensi ma non del tutto : si e’ solo affinato. Non ci sono più quei semplici sbocchi lavorativi di basso profilo per i “Tuttofare” o quelli che vogliono “Qualsiasi cosa” (entrambe una pessima presentazione –zum Abraten). La Svizzera cerca personale più qualificato o davvero “del mestiere”, pluriqualitativo e tendente in ogni caso alle lingue ( il tedesco non è un prerequisito di partenza) . Personale pronto a formarsi, con tanta voglia di fare e pronto al sacrificio mentale e fisico per raggiungere obiettivi comuni e personali. Ma, se dovessi riassumere tutta la risposta in una sola e importante frase semplice, sarebbe : La Svizzera cerca.

4) La Svizzera è un bel posto ma è molto caro. Come funziona la sanità ?

Per quanto riguarda la Sanità la Svizzera è un Paese che funziona. Appuntamenti rispettati e senza lunghi termini, dottori qualificati e poliglotti con attrezzature all’avanguardia. Il tutto comporta un costo, anche alto.. paragonabile allo stipendio che ricevi. Costi alti si, altissimi a volte (L’Odontoiatria per esempio)… ma in nessun Paese del Mondo risulta l’ammalarsi “conveniente”. In ogni caso giocano un ruolo fondamentale le assicurazioni della Cassa Malati con le relative franchigie.

5) Qual’è il costo della vita in generale per vivere in Svizzera ? Affitto, spesa, utenze, etc. ?

Il costo della Vita in Svizzera è molto alto pero‘ anche a costo di sembrare banale, devo dire che è relazionato alle possibilita‘ economiche che ti vengono date per affrontarlo. Gli stipendi sono relativamente a quelli Italiani a partire da 3 VOLTE più alti e il costo della vita risulta più o meno il doppio di quello Italiano. Prendendo in esempio uno stipendio da Operaio Edile si otterebbe che in Svizzera guadagnerebbe circa 3600 euro contro i 1200 euro Italiani, per sostenere un affitto che va intorno ai 1300 euro per il primo e i 400 per il secondo. Il secondo non sostiene costi fissi per la sanità ma il primo si, per circa 220 euro al mese. Per le spese quotidiane possiamo addebitare 400 euro al mese per il primo e circa 200 euro per il secondo. Per i servizi telefonici, le attività a pagamento come la palestra e costi accessori (RCA incluso) concernenti comunque un individuo medio, potremmo calcolare fino a 450 euro mensili per lo stipendio Svizzero e 250 euro per quello Italiano. Una cena media per due può costare mediamente allo stipendio svizzero 100 euro e quello Italiano 50, per un resoconto approssimativo mensile di 400 euro per lo Svizzero e 200 per l’Italiano. Aggiungiamo ad entrambi ancora il 50% delle ultime cifre per ulteriori uscite casuali. A conti fatti avremmo un ragionamento imparzialmente calcolato che vede in netto vantaggio il potere economico dello stipendio Elvetico, in quanto esso contrarrebbe costi che ammontano a 2970 euro con un esubero di 630 euro realmente raggiungibile. Diversamente lo stipendio di 1200 euro sosterrebbe a fatica una spesa di 1150 euro mensili. Ovviamente il tutto è calcolato all’incirca e per 1 fino a 2 persone, ammettendo senza concedere che lavora solo una persona, ammettendo che lo stipendio svizzero sia quello preso in considerazione e non più alto.. ma anche ammettendo che lo stipendio Italiano sia quello citato e non più basso.Ammesso pure che quei 1200 te li danno alla fine (…). Ci sono pochi che non ce la fanno a vivere, alcuni che hanno difficoltà, diversi che si rovinano con le proprie mani e tutti che si lamentano. Giusto per fare una breve metafora, in un invito a cena fatto a due viandanti, uno panciuto e l’altro denutrito, piatti appariranno miseri solo al panciuto.

6) Quali sono le principali differenze che hai notato con l’Italia ?

Il territorio dove ci troviamo non è l‘Italia, almeno non quella che più ci è nota. Parlo sia da Napoletano (Caserta e Napoli sono le province campane che più si accomunano) che da Italiano scopritore della penisola. Amo molto viaggiare e sono spesso in giro per l’Italia come per l’Europa durante il tempo libero, partendo da Palermo, passando per Firenze, Livigno fino a tutta l’Europa o Mondo. In particolare però preferisco l’Italia, nei suoi borghi Veneti o Toscani, le sue autenticità Romagnole, Piemontesi e Lombarde, i sapori Campani e Siciliani. Probabilmente è ciò che l’immensa e stupenda natura Svizzera, l’efficienza , il Rösti o la Raclette non riusciranno mai a non farmi notare le differenze maggiormente rimarcate. Le persone fanno piu fatica a relazionarsi e c’è a volte diffidenza ma che comunque ho riscontrato talvolta in Italia. C’è meno la cultura dell’invito e dell’onorarlo con l’abbondanza e calore, dogma del Napoletano. I rapporti non sono vissuti in modo profondo, si ha più vergogna nei gesti amorosi e tanto peso alla “convenienza” nei gesti e nei ragionamenti. Per me non sempre chi ci guadagna ha fatto bene. Io sono il tipico esempio di quello che ci rimette vincendo. Ho la passione per il cucinare e il cibo e ammetto, come per tanti, che la cosa che più mi manca, oltre alla famiglia, sono i sapori col quale sono cresciuto. Per quanto riguarda il clima tenderei a quello della Svizzera Centrale, qui lo sento più sano.

Io sottolineo che amo la Svizzera, che mi vedo sempre come ospite e mi comporto da tale : Rimango solo se apprezzo, adotto un comportamento consono a coloro che mi ospitano, ringrazio per l’ospitalità. Qui tante cose funzionano di più rispetto a ciò che accade nel mio Paese nativo e il motivo sta nel sistema Svizzero: anche per questo non cercherò di cambiarlo per portalo a immagine dell’Italia attuale.

 

Grazie Alfonso, ti auguro buona fortuna e buon lavoro nella splendida Svizzera. A Presto !

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