Lavorare in Australia è considerato da molti un’opportunità per costruirsi un futuro. In questa terra lontana e vastissima le opportunità non mancano, specialmente per chi ha qualcosa da offrire in termini di abilità e competenze tecniche. Ilaria è una di quelle ragazze che ha deciso di scoprire il mondo, di scoprire cosa c’è e come si vive oltre i nostri confini. L’Australia è stata la sua ultima meta ma è qui che ha trovato la sua realizzazione. Lascio a lei a parola.
LAVORARE IN AUSTRALIA: ILARIA AIUTA GLI ITALIANI CHE VOGLIONO TRASFERIRSI
Ciao Ilaria, grazie per aver accettato l’intervista, raccontaci qualcosa di te e sulle tue origini…
Ho 37 anni, sono originaria di Udine e prima di atterrare a Melbourne ho vissuto in Inghilterra per due anni e in Spagna per quasi un anno. Mi ha sempre affascinato l’idea di di vivere all’estero, non per rabbia o frustrazione nei confronti dell’Italia come spesso succede, ma semplicemente per voglia di cambiamento e di novità. Ho studiato scienze della comunicazione e ho sempre lavorato come giornalista free lance per testate locali e nazionali, giornali online e televisioni locali. In più lavoravo come addetta stampa per una serie di aziende.
Hai detto che in Italia eri una giornalista freelance perché hai deciso di emigrare ?
L’idea è nata un po’ per caso e un po’ per voglia di scoprire il mondo. Durante le mie ricerche online per emigrare all’estero, ho fatto domanda alla University of Melbourne per fare un master in comunicazione. Si tratta di una delle migliori università al mondo, a cui non è facile accedere. Quando mi hanno accettato al Master non ci ho pensato due volte e ho fatto le valigie, l’Australia mi sembrava una meta molto esotica e lontana da quello che avevo vissuto fino ad allora.
Ti sei fermata a Melbourne, città considerata la più vivibile al mondo, è proprio così?
A Melbourne si sta davvero molto bene e a parte il clima, la qualità della vita è molto alta. Il meteo di Melbourne è piuttosto imprevedibile e nella stessa giornata si può passare da 30 a 10 gradi ed è forse l’unico difetto di questa città estremamente multi-etnica, dove si parlano 200 lingue e dove la comunità italiana è la più numerosa d’Australia. Gli stipendi sono alti e adeguati al costo della vita, Melbourne, infatti, è un po’ meno cara di Sydney, la burocrazia è snella, le infrastrutture e i servizi sono efficienti, le opportunità di lavoro e le prospettive future non mancano, il clima per quanto pazzo è mite e gli inverni non sono paragonabili a quelli italiani, il tempo libero e la vita all’aria aperta sono considerati un valore irrinunciabile.
So che li hai aperto un’agenzia che si occupa di aiutare gli italiani a trasferirsi in Australia, come funziona ?
Just Australia è un infopoint gratuito nel cuore di Melbourne e allo stempo tempo un’agenzia educativa, specializzata in percorsi di studio e di lavoro. Nata su idea di Stefano Riva e Ilaria Gianfagna vanta, una serie di collaborazioni in Australia e in Italia, tra cui scuole, studi legali, traduttori, agenti di immigrazione, banche, agenzie di viaggi, assicurazioni sanitarie e altre aziende. Just Australia, inoltre, mette a disposizione annunci e contatti di lavoro. Quando abbiamo creato Just Australia, ci siamo accorti che a Melbourne mancava un punto di riferimento per i 25 mila italiani che ogni anno arrivano in Australia. Così abbiamo deciso di creare un Infopoint gratuito, dove tutti possono passare a trovarci, per svolgere le prime pratiche, tra cui tax file number, (il codice fiscale australiano) curriculum in inglese, apertura del conto in banca, assistenza nella ricerca di casa e lavoro, consigli e dritte su come vivere, lavorare e andare a vivere in Australia. L’Infopoint non è utile solo ai neo-arrivati, ma anche a chi vive in Australia da tanto e ha bisogno di informazioni e consigli. Molte persone si rivolgono a noi anche solo per ascoltare l’opinione di una voce amica.
Quali sono le prospettive di lavoro che può ancora offrire l’Australia a seguito della nuova riforma sui Visti ?
Da sempre l’Australia è stata una terra di emigrazione e la comunità italiana ha dato veramente tanto e continua a contribuire al boom economico del paese. In particolare gli italiani lavorano nella ristorazione e nelle costruzioni. Si cercano chef, ingegneri, architetti, meccanici, medici e infermieri anche se nella sanità è un po’ più difficile avere accesso e spesso gli italiani sono scoraggiati dal tempo e dall’investimento economico che devono fare prima di lavorare negli ospedali australiani. Poi molti italiani hanno aperto un’attività, spesso collegata al settore food, come ristoranti, bar e aziende di import/export.
Quello che cambierà con la nuova legge è che bisognerà essere sempre più preparati e più competitivi. D’altronde il Governo non ha mai nascosto di voler dare la priorità ai migranti qualificati. Sarà quindi sempre più importante aver un buon livello d’inglese, poter vantare anni di esperienza e delle qualifiche, meglio se ottenute in Australia. Il visto 457 che è stato cancellato non è l’unica possibilità per chi vuole vivere in Australia e gli agenti di immigrazione sono in grado di consigliare percorsi interessanti a chi è preparato.
Quali sono gli aspetti positivi e negativi in confronto all’Italia secondo te?
Io non Italia mi sono sempre trovata bene, forse perché ho viaggiato molto, ho vissuto anche all’estero e perché il lavoro non mi mancava. Dopo l’esperienza in Australia, mi rendo conto che vivere qui è più facile, certo non dal primo giorno. In Australia c’è un benessere economico, è possibile realizzare i propri progetti, sperimentare, essere valorizzati nel mondo del lavoro e tutto funziona alla perfezione. Di negativo c’è che è veramente troppo lontano dall’Italia e questa distanza ti permette di tornare solo una o al massimo due volte l’anno. Inoltre amici e parenti non vengono a trovarti spesso, anzi quasi mai e la distanza dagli affetti è forse l’aspetto più difficile da superare, soprattutto per noi italiani. Gli australiani a mio parere sono un popolo un po’ più freddo e anche più indipendente dalle amicizie e dalla famiglia, rispetto a noi.
C’è qualcosa che ti manca del Bel Paese?
Mi manca tutto, a partire da amici e famiglia, mi manca bere l’aperitivo in piazza, la bellezza delle nostre città italiane e anche la facilità con cui si può andare da uno stato all’altro. Qui in Australia per muoversi è sempre necessario prendere un aereo. Nonostante ciò, lo rifarei, credo sia importante vivere un’esperienza all’estero, anche breve perché è proprio vero quello che dicono: ti apre la mente e ti cambia profondamente.
Grazie Ilaria, ti auguro buona fortuna e di continuare insieme a Stefano ad aiutare sempre più italiani ad inseguire un futuro migliore. A presto !