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L'Italia è un laboratorio sociale, presto ci saranno nuove restrizioni

L’Italia è un laboratorio sociale, presto ci saranno nuove restrizioni

L’Italia, come tutto il mondo, ha subito questa ondata del cosiddetto Coronavirus. Tralasciando gli aspetti sanitari, sui quali ci sarebbe comunque da approfondire, vorrei trattare gli aspetti economici e sociali che questo virus si è portato dietro. Parlando dell’Italia, il Covid ha gettato le basi per un esperimento sociale mai visto prima, un vero e proprio laboratorio.

 

Laboratorio sociale

 

Dietro a tutta questa faccenda è innegabile che ci siano interessi di diverso tipo, forse potrebbe addirittura essere uno solo ma preferisco non affrontare questo discorso in questo articolo. Piuttosto vorrei porre l’attenzione sull’aspetto sociale, sul come le nostre vite stanno cambiando consapevolmente e meno. Ora per un momento pensate a quanto vi sentivate liberi, pieni di progetti e aspettative a gennaio, come si è soliti pensare ogni nuovo anno. Pensateci davvero. Fatto? Bene. Ora riprendete quei progetti e aspettative e proiettateli nel futuro… sicuramente non saranno più gli stessi. Questo cosa vuol dire? Semplice… che la nostra vita è cambiata, volente o nolente.

L’Italia è diventata un laboratorio sociale mai visto prima, dove grazie a questa epidemia si è riusciti a infiltrare nel popolo il seme della discordia e della paura del prossimo. Esempi ne abbiamo visti abbastanza sulla discordia: come quando la gente appositamente denunciava il suo prossimo che usciva per andare a correre o che magari non indossava la mascherina. La paura del prossimo grazie al distanziamento sociale imposto per legge: tu sei un potenziale infetto quindi stammi lontano. Un po’ come se, nel campo del diritto, pretendessimo che tutti fossero potenziali delinquenti e quindi li ammanettassimo come precauzione.

L’Italia è un laboratorio sociale, vogliono tenerci distanti per governarci meglio. Filippo il Macedone ce lo diceva già centinaia di anni prima di Cristo: Dividi et Impera. Dividendo il popolo è più facile governarlo. Quello a cui stiamo assistendo, negli ultimi mesi, è l’attacco più tremendo alla libertà dell’individuo che ci sia mai stato nella storia dell’uomo.

Ovviamente in questa situazione non c’è solo l’Italia, ma tutti i popoli del mondo. Per questo motivo, a mio parere, si tratta di un attacco centralizzato da parte dei cosiddetti “Illuminati”: un gruppo ristrettissimo e potentissimo di persone (?) che persegue la loro visione del mondo costi quel che costi. Non è fantascienza… magari lo fosse! Sarai disposto a farmi chiamare pazzo tutta la vita se solo questa gente non esistesse davvero. Nel recente passato l’Italia ha visto un assaggio di qualcosa di simile, la famosa P2. Vi ricordo che il Grande Maestro di questa potentissima loggia massonica era un tale di nome Licio Gelli, vi riporto qui alcune sue dichiarazioni:

  • Con la P2 avevamo l’Italia in mano. Con noi c’era l’Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate dagli appartenenti alla P2
  • Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media

Mentre il Presidente della Commissione Antimafia di allora, Luciano Violante, disse:

La P2 è stata sciolta da una legge, ma può essere sopravvissuto il suo sistema di relazioni politiche, finanziarie e criminali.

Con questo non voglio dire che ci troviamo di fronte allo stesso sistema, ma non notate anche voi che qualcosa di strano c’è? La mia opinione è che, invece, ci troviamo di fronte a un mostro molto più grande (globale) e che solo uno dei suoi “tentacoli” si trova in Italia.

La App che stanno sviluppando in Italia, in realtà, la stanno sviluppando in tutto il mondo e in alcuni Paesi già la stanno utilizzando (come la Cina e l’India). Ma, anche qui, mi chiedo spesso come si possibile che molte persone non facciano caso che le politiche sono le stesse in tutto in mondo. Nonostante le differenze che ci distinguono gli uni dagli altri.

Sono il fondatore di questo blog di italiani all’estero, le mie idee personali non le ho mai espresse prima, ma in questo momento storico penso che nessuno possa più tirarsi indietro.

 

Riccardo Palleschi

 

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