Sai quei bambini che da piccoli sognano di viaggiare e conoscere persone provenienti da tutto il mondo? Beh, io ero uno di quei bambini. Viaggiare mi è sempre piaciuto e ho sempre saputo dentro di me che un giorno sarei partito, per un’esperienza più o meno breve, per conoscere cose nuove, fare nuove esperienze, che, vivendo sempre e solo in Italia, non avrei potuto fare.
Così negli anni mi sono iniziato ad abituare all’idea che una volta finita la mia laurea triennale, sarei partito per l’estero, probabilmente Londra inizialmente, per provare a vivere in un altro Paese, per imparare bene l’Inglese e magari per iniziare a lavorare lì.
Vi raccontiamo la storia di Alessio italiano che vive a Boston.
L’idea inizialmente mi entusiasmava tanto quanto mi spaventava a morte… al solo pensiero di iniziare a vivere con una lingua che non fosse la mia, pensavo che non fossi all’altezza, che non avrei mai raggiunto quel livello, e invece mi ritrovo qui a scrivere questa mia storia al popolo di Internet dopo aver lasciato l’Italia più di 3 anni e mezzo fa.
Se ora vi starete chiedendo se sono sempre stato portato per l’Inglese, la risposta è NO. Ai tempi del liceo odiavo l’inglese e imparavo ogni singola lezione di letteratura inglese a memoria per poter affrontare l’interrogazione. Non ero in grado di intrattenere una conversazione elementare e neanche ne avevo voglia; la cosa semplicemente non mi attirava e non apprezzavo ancora il valore e lo straordinario potere che saper parlare un’altra lingua ha. Poi invece mi sono ritrovato subito dopo gli esami di maturità nel 2007 ad andare a Londra per due settimane quella stessa estate per imparare l’inglese, forzato da mia madre (l’accordo era che lei non mi avrebbe costretto a studiarlo mentre ero al liceo, a patto che un’ora dopo la maturità avessi accettato di andare a Londra per impararlo come si deve), e quel viaggio rivoluzionò completamente il mio approccio verso l’Inglese. Avere la capacità di poter aprire bocca e comunicare con una qualsiasi persona proveniente dall’angolo opposto del globo e riuscire a capirsi mi ha completamente ammaliato. Poter comunicare e scherzare con un Koreano, un Brasiliano, un Francese, un Americano, un Russo, quando ognuno ha una cultura diversa, abitudini sociali spesso contrastanti con le nostre, un aspetto fisico diverso è una cosa che ho subito considerato fantastica.
Da quel momento ho cercato di tornare in Inghilterra per migliorare il mio inglese ogni volta che ne avevo l’occasione durante gli anni dell’università, riuscendo un anno a trascorrere quasi due mesi durante l’estate da solo a Londra a studiare.
A distanza di 6 anni da quell’esperienza, mi sembra di essere una persona diversa per tutte le esperienze che ho vissuto. Esperienze che racconterò nei miei prossimi post.
Alessio Sciacquatori
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