Anche chi si è trasferito in coppia, riferisce spesso di essersi sentito molto solo, soprattutto nel primo periodo; anche se non ce ne rendiamo conto, nascere e vivere circondati da persone che conosciamo bene (famigliari, amici ecc…) contribuisce alla creazione di un habitat accogliente e confortevole, che permette di vivere meglio. Ritrovarsi improvvisamente tra facce nuove, senza la possibilità di parlare con qualcuno di cui ci fidiamo, magari per chiedere un parare su una scelta o per rassicurarci, può essere piuttosto dura.
Quasi tutti riferiscono infine di essersi chiesti, almeno una volta, per quale stramaledetto motivo hanno preso la folle decisione di cambiare vita e scappare all’estero. Questo è sintomatico della concretezza delle difficoltà fisiche, psicologiche e logistiche che tutti hanno incontrato, chi ha superato questo momento, ora riferisce di vivere felice all’estero, ma molti non possono dire lo stesso.
In breve: Sono molto di più quelli che hanno tentato fallendo, che quelli che ce l’hanno fatta!
LA MENTALITÀ GIUSTA
Quello che serve per trasferirsi all’estero non è certo un’intelligenza sopra la media o l’avere delle capacità fuori dal comune, ma semplicemente un po’ di organizzazione e l’attitudine giusta. Chi parte perché lo sente come un’imposizione non troverà mai quello che sta cercando; la stessa fine è riservata a chi si crea troppe aspettative, immaginando di trovare un paradiso dove la vita è facile e la gente onesta e simpatica. Anche chi parte lasciando la testa in Italia, cioè non completamente convinto di quello che sta facendo, è destinato a fallire.
Allora qual è la mentalità giusta?
Prima di tutto va cancellata l’idea che si sta scappando, scappare è un termine molto affascinante, ha quel sapore di rottura totale, di rivalsa su tutto e tutti, di scelta definitiva e inappellabile, ma non è così.
Affrontare un cambio vita così importante significa prima di tutto rendersi conto che l’unica cosa che si sta cercando è la felicità, quindi, quando ci troveremo nella nostra nuova dimora, circondati da nuove persone, immersi in una nuova cultura, bisogna considerarlo una grandissima e unica opportunità per ricominciare da zero; da sfruttare al massimo, evitando tutti gli sbagli fatti in precedenza, grazie all’esperienza maturata.
Pochi hanno la possibilità di cancellare tutto e ricominciare, solo chi ha mollato tutto e cambiato vita ne ha sperimentato l’importanza, tutto quello che si deve fare, è cogliere al meglio l’occasione, evitando di fare gli stessi errori che ci hanno portato a dover affrontare una rottura così forte.
I raggiri solitamente si sviluppano in due modi differenti: Il primo e più comune consiste nell’offrire aiuto a chi intende trasferirsi in un certo luogo e cambiare vita, il secondo, più elaborato, consiste nel proporre investimenti molto redditizi, a persone che hanno una certa somma di denaro, e voglio trasferirsi e investire all’estero.
Quelli che solitamente si offrono per aiutare chi vuole trasferirsi, allo scopo di vivere meglio, sono spesso italiani, da tempo trasferirtisi in un determinato luogo, ma che non sono riusciti a stabilizzarsi con solidità, quindi sperano di ricavare un po’ di denaro dalla loro esperienza, aiutando chi oggi vuole ripetere il loro stesso percorso. Chi ha avuto a che fare con questi personaggi ha riferito di esperienze spesso negative, di denaro anticipato per servizi che non sono mai stati erogati o di persone che si fingevano ben integrate nella comunità, ma che in realtà si sono rivelate noti truffatori locali.
Esistono tuttavia anche persone oneste, che hanno serie intenzioni e il cui aiuto è prezioso per chi vuole cambiare vita, ma solitamente queste persone non chiedono denaro o lo richiedono a lavoro completato.
Gli investimenti all’estero sono invece la fetta più consistente delle truffe oggi esistenti; la truffa può essere di due tipi: Un italiano all’estero possiede un’attività poco redditizia e cerca di venderla ad un prezzo molto più elevato del suo valore reale, oppure vende a prezzo appetibile una struttura che non rende denaro o che ha bisogno di una grossa manutenzione.
L’altro tipo di truffa consiste nell’inserire su forum o siti specializzati, un annuncio per vendere a prezzo stracciatissimo un’attività all’estero, talvolta inesistente. Si sono rivelate truffaldine anche persone che cercano soci per investimento, allo scopo di investire “assieme”, in occasioni irripetibili, per le quali però non possiedono tutta la somma richiesta.
Sembra assurdo, ma la gente tende a fidarsi un po’ troppo di perfetti sconosciuti, quest’ultimi poi sono molto abili nel costruirsi una credibilità, spesso spedendo fotografie o inviando descrizioni molto dettagliate e documenti falsi.
Le regole per evitare di incorrere in una truffa sono molto semplici: Mai anticipare denaro, nemmeno a fronte di documentazione o contratti di qualsivoglia forma e verificare sempre di persona ogni informazione, recandosi sul posto, per appurare la veridicità di quanto riferito. Mai versare denaro contate, effettuare sempre pagamenti tracciabili tramite sistemi bancari, anche se viene offerto un trattamento migliore, qualora si pagasse con denaro contante.
Un ultimo consiglio poi è quello di “tirarla per le lunghe”, cioè evitare di concludere troppo in fretta, chi mette fretta è perché ha la coda di paglia, chi riferisce che l’occasione va presa al volo e l’affare concluso rapidamente perché ha altri clienti interessati, lo fa solo per evitare di farci ragionare, attirandoci nella sua trappola.
In breve: L’affare irripetibile, che hai scoperto solo tu, probabilmente è una truffa.
IL LAVORO VA TROVATO PRIMA
Anche se si dispone di mezzi e denaro sufficienti per un certo periodo di autosostentamento, senza lavorare,trasferirsi in un Paese straniero senza avere un lavoro, rende le cose ancora più difficili. Innanzitutto, se non si ha una rendita garantita e dimostrabile, praticamente in nessuna Nazione del Mondo è possibile risiedere per un periodo più lungo di 6 mesi, talvolta prorogabili se si dimostra che si sta avviando un’attività, ma comunque si tratta di un periodo di tempo limitato.
Ritrovarsi all’estero, soprattutto se tra sconosciuti e costretti a parlare una lingua che non è la nostra, è già sufficientemente difficile; a questo carico di tensione e responsabilità, non è certo il caso di aggiungere anche l’onere di dover a tutti i costi riuscire a trovare un lavoro, il più velocemente possibile. Quando si vuolecambiare vita, serve pianificazione e servono un minimo di certezze e garanzie, la sicurezza di una fonte di reddito, è la prima che va ricercata e consolidata.
Inoltre, guardando gli annunci di lavoro su siti esteri, ci si rende subito conto se si riuscirà a trovare un posto di lavoro nel nostro luogo di destinazione. Per esempio, già con una piccola ricerca, si scopre che i giovanissimi sono molto avvantaggiati, gli adulti necessitano di una comprovata e specializzata esperienza di almeno cinque anni, e i trentenni neolaureati sono la categoria che trova maggiori difficoltà.
In breve: È essenziale avere già un lavoro prima di partire.
PRIMA O POI SI TORNA A CASA
Quando si pensa a voltare pagina per cambiare vita, si associa questo cambiamento ad una rottura completa e totale con il mondo cui ora si appartiene; tale sentimento deriva dalla volontà di dare una svolta radicale alla propria esistenza, dimenticare tutto il trascorso e vivere meglio.
La percentuale di fallimenti, è bene dirlo, è però più alta di quella dei successi; per questo motivo, tagliare ogni rapporto con la nostra vita precedente, non solo è controproducente, ma può addirittura peggiorare la situazione, qualora avessimo bisogno di rientrare nel nostro paese d’origine.
Esiste poi una fetta consistente di persone che, dopo aver trascorso felicemente molti anni all’estero, decidono volontariamente (non per esigenza) di rientrare in patria, semplicemente perché la vita in quel luogo li ha stufati e rimpiangono alcuni aspetti della loro precedente esperienza.
Altri infine riferiscono di rientrare in Italia con una certa regolarità, soprattutto per andare a trovare i propri famigliari; la mancanza di affetti è una delle cause di rimpatrio più frequenti.
Per tutti questi motivi, anche a fronte di un cambio vita felice, la probabilità di rientrare in Italia è molto elevata; chiudersi quindi delle porte, tagliando ogni rapporto o trascurando gli affetti, è un rischio che non vale la pena di correre, e un fattore che può rendere ancora peggiore il nostro rientro, qualora l’esperienza all’estero non risulti positiva.